lunedì, Gennaio 6, 2025

L’allarme “suona” per i pompieri

 Un organico formato a malapena da 30 unità, l’autoscala non c’è e in caso di emergenza nell’emergenza, qualora una squadra fosse impegnata per un incidente stradale, non ce ne sarebbe un’altra disponibile contemporaneamente per domare un incendio. E allora bisognerebbe attendere i rinforzi da Bracciano o Roma, come accaduto ad esempio il 31 dicembre nel quartiere Faro a Ladispoli dove i residenti hanno spento le fiamme in un container edile innescate molto probabilmente dallo scoppio di un petardo. Una situazione certamente non facile da gestire e soprattutto non facile da comprendere nemmeno per chi, in difficoltà, si è ritrovato a dover attendere infiniti minuti prima dell’arrivo della squadra. Nel pomeriggio del 31 dicembre, forse per un petardo, uno dei contaneir utilizzati come ufficio dalla ditta edile che sta eseguendo i lavori del superbonus in alcuni palazzi nel quartiere di Palo Laziale, è andato a fuoco con le fiamme che hanno rischiato di raggiungere un altro container posizionato proprio lì accanto e contenente materiali di risulta dei lavori, e soprattutto il palazzo. A scongiurare il peggio il tempestivo intervento di decine di residenti che armati di secchi e tubi dell’acqua hanno iniziato a fare la spola per contenere le fiamme sempre più alte. Il tutto in attesa dell’arrivo dei vigili del fuoco. «Se non fosse stato per noi sarebbe potuto succedere il peggio», hanno tuonato diversi dei presenti impegnati nelle operazioni e che a più riprese hanno chiesto il perché del ritardo dei soccorsi. A dover intervenire sarebbero dovuti essere i vigili del fuoco della caserma di Cerenova che però in quel momento si trovavano impegnati su un altro fronte: nel comune di Fiumicino per un incidente stradale. Il tutto proprio per il loro inserimento nel quadro della “sospendibilità”: con una semplice chiamata da un’altra località la squadra in servizio partirebbe immediatamente lasciando sguarnite le due città. Insomma, la coperta è troppo corta per i vigili del fuoco che operano nella caserma di via Fontana Morella a Cerenova ma che vengono chiamati per intervenire da Santa Marinella a Focene, comune di Fiumicino, passando naturalmente per Cerveteri e Ladispoli. Qualcosa dovrà esser fatto per risolvere queste difficoltà ed evitare che si perdano minuti preziosi nei vari Sos quotidiani. «Disporre di un’autoscala – precisa Gabriele Fargnoli, caposede e assessore alle Politiche sociali del comune di Ladispoli – significherebbe avere almeno 12 unità in più per fronteggiare le emergenze. Questa richiesta la porteremo all’attenzione di Emanuele Prisco, sottosegretario al ministero dell’Interno. Ricordo anche che i due comuni di Ladispoli e Cerveteri si erano impegnati già votando in aula consiliare all’unanimità questo punto che venne inserito all’ordine del giorno».

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