“Purtroppo, da un po’ di giorni girano più voci sul ridimensionamento dell’attuale PIT di Ladispoli, che oltre a perdere questo nome perderà anche la possibilità di offrire quasi tutti gli interventi che prima potevano essere al servizio dei cittadini di Ladispoli. Si parla che dopo la ristrutturazione prevista tra pochi giorni e che vedrà il pit spostarsi nel frattempo in un padiglione (prefabbricato) adiacente l’area, anche molte delle apparecchiature e risorse umane verranno a mancare. Non si metteranno più i punti di sutura, non si tratterà più chi colpito da colica renale o ancora peggio da un dolore toracico, e questa è una cosa gravissima perché non verrà più trattata in quanto mancherà l’ecografo (assurdo) che sembrerebbe rientrare tra le apparecchiature che non potranno più essere a disposizione dei sanitari del Pit. Per cui tra un po’ di tempo per scongiurare il peggio un paziente dovrà da solo recarsi presso dei pronti soccorsi ospedalieri con tutto il disagio che ne consegue a patto che allo sventurato di turno non abbia un arresto cardiaco proprio in prossimità del nuovo pit perché in quel caso la mancanza di un trattamento adeguato lo porterebbe a morte sicura. Questa è l’ennesima umiliazione per tutti i cittadini di Ladispoli e Cerveteri, un atto che depreda la comunità di un diritto sacrosanto ovvero il diritto alla cura, senza rischiare la vita in spostamenti non coadiuvati da operatori sanitari e per cui non in sicurezza. L’ennesima bugia di un sindaco che in campagna elettorale dichiarava che sarebbe stato il sindaco di tutti, ed ha dimostrato di esserlo solo per i suoi più stretti collaboratori, che sarebbe stato il sindaco dei più deboli, e lo è stato solo per gli imprenditori a lui asserviti, che si sarebbe battuto contro i palazzinari, e invece non si è mai cementificato tanto come sotto la suo mandato, che avrebbe dato priorità al verde, mentre lo ha ridimensionato in tutto il territorio e nel migliore dei casi anche privatizzato, e dulcis in fundo che avrebbe fatto un Ospedale per i cittadini di Ladispoli, mozione invece presentata dal sottoscritto e dal consigliere comunale Raffaele Cavaliere, quello che non si sapeva era che lui avrebbe contribuito al ridimensionamento di quel poco di strutture sanitarie che già c’erano. Questa è una cosa gravissima che se non combattuta per tempo vedrà una dura sconfitta per tutti noi cittadini, un pericolo che non va assolutamente sottovalutato. Siamo a fine anno, c’è chi pensa in questi ultimi due anni di sperperare più di 1.400.000 euro in spettacoli, e chi pensa che forse se avessimo utilizzato la metà dei finanziamenti in sanità e sociale, avremmo pensato ai meno deboli, che vedo prendendo il treno ancora dormire alla stazione e a chi ha perso una casa, con 700.000 euro avremmo potuto garantire 25/30 case mobili ai meno fortunati, pensate ai piani integrati per i meno fortunati, cosa che la politica locale da 25/30 anni non fa più, a Ladispoli non si costruisce una casa popolare dal 1984, sono trascorsi più di 40 anni, ci si riempie la bocca sotto campagna elettorale, una volta eletti ci si dimentica dei più deboli. I dream Ladispoli free, dalla cattiva politica che pensa agli interessi di pochi e non di tutti”.
Giovanni Ardita
Ex Consigliere Comunale
Ladispoli