“Non ho provato emozione più grande in questi due anni di quando ho potuto chiamare una madre per dirle che la figlia stava tornando a casa, com’è successo ieri con Cecilia Sala”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso della conferenza stampa organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dall’Associazione stampa parlamentare. “C’è stato un lavoro di triangolazione diplomatica con Iran e Usa: le interlocuzioni con Teheran sono di natura diplomatica e di intelligence, il governo è tenuto alla riservatezza in questi casi”. In merito alla liberazione di Cecilia Sala, il premier ha sottolineato: “Non è un lavoro che ho fatto da sola, ringrazio Mantovano, intelligence, il ministro Tajani, il corpo diplomatico e voi stampa perché sapete che la famiglia ha chiesto una sorta di silenzio stampa ho trovato atteggiamento stranamente responsabile che ha aiutato molto”. “Per quello che riguarda Abedini il caso è al vaglio della ministero della Giustizia, c’è un vaglio tecnico e politico, e secondo il trattato con gli Stati Uniti. È una vicenda che bisogna continuare a discutere con gli amici americani: avrei voluto parlarne con Biden – che è ha dovuto annullare il viaggio e a cui mandiamo la nostra solidarietà -. Le interlocuzioni ci sono e ci saranno: il lavoro ancora complesso non è terminato ieri e penso si debba discutere nei dettagli nelle sedi opportune”. “Sono abbastanza colpita da come alcune notizie false rimbalzino e continuino ad essere discusse anche dopo essere state smentite, come il contratto smentito con SpaceX”, ha poi aggiunto Meloni. “Usare il pubblico per fare favore agli amici non è mio costume”, “io valuto l’interesse nazionale. E non ho mai parlato personalmente con Musk di queste vicende”. Sempre in merito alla vicenda Starlink, “SpaceX – ha quindi spiegato – ha illustrato al governo la tecnologia di cui dispone, che consente comunicazioni in sicurezza a livello nazionale e soprattutto planetario, e per noi significa soprattutto garantire comunicazioni sicure nel rapporto con le sedi diplomatiche e con i contingenti militari all’estero, che sono molto delicate. Si tratta di interlocuzioni che rientrano nella normalità. Decine di aziende si propongono per cose più disparate, poi si fa l’istruttoria, e se la cosa è di interesse si pone nelle sedi competenti. In questo caso gli ambiti con cui confrontarsi sono molti, dal Consiglio supremo di difesa fino al Parlamento. Ma siamo nella fase istruttoria, non capisco tutte le accuse che sono state rivolte”. “Secondo me il modo serio di risolvere il problema (delle condizioni dei detenuti in carcere e il sovraffollamento, ndr) non è l’amnistia o l’indulto ma è un altro: da una parte ampliare la capienza delle carceri e poi stiamo lavorando per rendere più agevole ad esempio il passaggio dei detenuti tossicodipendenti nelle comunità”, ha detto Meloni rispondendo a una domanda che chiamava in causa Papa Francesco e il suo appello per un’amnistia. “La mia idea non è che questo si debba fare adeguando il numero dei detenuti o i reati alla capienza delle carceri, ma adeguare la capienza delle carceri alle necessità”. “Il presidente del Consiglio ha espresso l’auspicio di voler “arrivare alle prossime elezioni con la riforma del premierato approvato e una legge elettorale tarata su questo. Penso che la questione sia materia di competenza parlamentare, ma se il premierato non dovesse arrivare in tempo ci si interrogherà se questa legge elettorale sia la migliore o no”.
“I tempi delle riforme non dipendo da me, noi avanti spediti” “Le tempistiche – ha proseguito – non dipendono da me, il mio intento è di andare avanti con le riforme con determinazione e velocità. Le riforme sono costituzionali ed hanno delle tempistiche ampie e c’è un lavoro parlamentare. Io ho promesso che avrei consegnato un’Italia migliore di quella che ho trovato e queste riforme sono necessarie. Sulla riforma del fisco puntiamo a chiudere tutti i testi unici in materia tributaria e se riusciamo a fare anche il codice tributario. Vogliamo procedere spediti”.
“Spero che i referendum si facciano entro questa legislatura ” Parlando dei referendum confermativi sulla giustizia e autonomia differenziata, “se riusciamo io vorrei farli in questa legislatura, ma per me l’importante è portare a casa le riforme e consentire agli italiani di esprimersi su queste materie. Sulla giustizia ci sono state aperture anche da alcuni partiti dell’opposizione ma non credo si arriverà ai due terzi”.