Afflitto da problemi economici che sembravano insuperabili, uccise la moglie, sorprendendola nel sonno, il 19 giugno del 2022 con alcuni colpi di pistola nell’abitazione in via Pietro Mascagni. Poi si presento’ nello studio nel quartiere Prati dei suoi legali, gli avvocati Giorgio Beni e Marco Macchia, e ando’ a costituirsi nel commissariato di Polizia di zona raccontando quanto compiuto il giorno prima. Nei confronti di Piero Bergantino,
79enne assicuratore in pensione, la corte d’assise d’appello di Roma, ritenuta l’equivalenza tra le circostanze attenuanti generiche e le aggravanti, ha emesso una condanna a 24 anni di reclusione per omicidio volontario. In primo grado a Bergantino era stato inflitto l’ergastolo. Ancora detenuto nel carcere di Regina Coeli, l’imputato ha raccontato in udienza che la decisione di ammazzare la moglie, la 72enne Caterina D’Andrea, con la quale andava comunque d’accordo, maturo’ soltanto perche’ la coppia aveva grossi problemi finanziari e non riusciva piu’ ad andare avanti.