Il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) del Lazio ha respinto (ma solo per il momento) la domanda avanzata dal Comune di Pomezia, che chiedeva il trasferimento immediato di terreni in zona Sughereta legati a un’antica lottizzazione. Questa era stata stipulata nel 1990 e riguardava una grande convenzione urbanistica, appunto nella zona della Sughereta, la cui edificazione, però, non è mai iniziata. La questione coinvolge il fallimento del Gruppo Bonifaci S.r.l., un’importante ditta edile ora in stato di insolvenza. Dopo oltre tre decenni, l’amministrazione comunale rivendica la cessione delle aree necessarie per opere pubbliche nel comprensorio P6, parliamo di un’area non distante dalla rinomata Riserva della Sughereta. La controversia trae origine da un accordo sottoscritto nel 1990 tra il Comune di Pomezia e la Sughereto Park S.r.l., ora fallita sotto la ragione sociale Gruppo Bonifaci S.r.l. L’accordo prevedeva la cessione al Comune di Pomezia di diverse aree destinate a infrastrutture e servizi pubblici. Tuttavia, nonostante gli anni trascorsi, la formalizzazione del passaggio di proprietà non si è mai concretizzata. Con la dichiarazione di fallimento della ditta nel 2019, la situazione si è ulteriormente complicata. Il Comune di Pomezia ha quindi avviato quindi il 16 dicembre scorso un’azione legale per ottenere il trasferimento diretto dei terreni e impedirne eventuali atti dispositivi da parte degli organi fallimentari, temendo che tali aree potessero essere vendute o destinate al pagamento dei creditori. Nonostante il riconoscimento della competenza giurisdizionale, il Tribunale non ha ravvisato i presupposti per accogliere la richiesta cautelare avanzata dall’amministrazione. Questo è quanto riporta una ordinanza del Tar del 9 gennaio. Secondo il Tribunale, il rischio prospettato dal Comune – ovvero la possibile perdita dell’utilizzo pubblico dei terreni – non risulta sufficientemente fondato o specifico. Inoltre il giudice ha rilevato che esistono già tutele legali per impedire eventuali trasferimenti o vendite non autorizzate durante la pendenza del procedimento giudiziario.