sabato, Gennaio 18, 2025

Gaza, domani scatta la tregua. Sì del governo israeliano, 8 ministri votano contro 

Il governo israeliano ha approvato l’accordo con Hamas sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi siglato durante la notte tra giovedì e venerdì a Doha. L’accordo entrerà in vigore domenica 19 gennaio. Lo ha comunicato l’ufficio del premier Benjamin Netanyahu, annunciando inoltre che i primi tre ostaggi, che sono donne, saranno rilasciati domenica alle 16 (ora locale). In tutta la prima fase del cessate il fuoco, lo Stato ebraico libererà 737 prigionieri palestinesi in cambio dei primi ostaggi israeliani nelle mani di Hamas. La tregua dovrebbe entrare in vigore qualche ora prima (alle 12:15, sempre ora locale). Il ministro israeliano Ben Gvir, contrario a trovare un’intesa con Hamas, ha annunciato di essere pronto a dimettersi. Il presidente dell’Anp, Abu Mazen, annuncia di essere pronto ad assumersi la responsabilità della Striscia di Gaza. Nella lista del ministero israeliano ci sono uomini, donne e bambini che, secondo quanto affermato, non saranno rilasciati prima di domenica alle 16:00 ora locale. In precedenza aveva pubblicato un elenco di 95 prigionieri palestinesi, in maggioranza donne, da liberare in cambio di prigionieri israeliani a Gaza. Tra coloro che figurano nell’elenco ampliato anche Khalida Jarar, una parlamentare palestinese di sinistra che Israele ha arrestato e imprigionato in diverse occasioni, sarà liberata. Jarar è membro di spicco del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, gruppo ritenuto “organizzazione terroristica” da Israele, dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea. Arrestata a fine dicembre in Cisgiordania, è stato trattenuta da allora senza accusa. Due fonti vicine ad Hamas hanno detto all’AFP che il primo gruppo di ostaggi a essere rilasciato è composto da tre donne soldato israeliane. Tuttavia, poiché il movimento islamista palestinese considera soldato qualsiasi israeliano in età militare che abbia completato il servizio obbligatorio, il riferimento potrebbe applicarsi anche ai civili rapiti durante l’attacco che ha innescato la guerra. I primi tre nomi su una lista ottenuta dall’AFP dei 33 ostaggi destinati a essere rilasciati nella prima fase sono donne sotto i 30 anni che non erano in servizio militare il giorno dell’attacco di Hamas. La portavoce del ministero della Giustizia Noga Katz ha affermato che il numero finale di prigionieri da rilasciare nel primo scambio dipenderà dal numero di ostaggi vivi rilasciati da Hamas. Due ministri del Likud, il partito di destra guidato dal primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu, hanno votato contro l’accordo per il cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi approvato stanotte dal governo israeliano.  Si tratta di David Amsalem e Amichai Chikli: fanno parte degli otto ministri che hanno votato contro il via libera insieme ai membri del governo dell’estrema destra. Il ministro delle comunicazioni Shlomo Karhi, a sua volta esponente del Likud, non era invece presente durante la riunione, che si è protratta per circa sette ore. Il ministero della Salute della Striscia di Gaza, controllato da Hamas, ha aggiornato il conteggio delle vittime palestinesi a partire dal 7 ottobre 2023 a 46.876 morti e 110.642 feriti. 

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