sabato, Gennaio 18, 2025

Le opere di Andy Warhol e Banksy esposte nella sede della Regione Lazio

Presso la sede della Regione Lazio – atrio della palazzina A, via Cristoforo Colombo 212 – un’opera di Andy Warhol e un’opera di Banksy sono state allestite alla presenza del presidente Francesco Rocca, dell’assessore alla Cultura, Simona Baldassarre, e del presidente di LAZIOcrea, Marco Buttarelli. I quadri saranno visibili al pubblico il 1° e il 3° sabato di ogni mese (a partire da domani), dalle ore 9 alle ore 13, fino al 2 giugno 2025. Sabato 18 gennaio l’accesso è libero, mentre da sabato 1° febbraio l’accesso sarà su prenotazione (presto disponibile). Si tratta di un’occasione per portare il bello nelle sedi amministrative e promuovere la mostra Warhol Banksy, curata da Sabina de Gregori e Giuseppe Stagnitta, al WeGil fino al 6 giugno 2025, patrocinata dalla Regione Lazio, in collaborazione con LAZIOcrea. «Con l’iniziativa di oggi il palazzo della Regione diventa contenitore di bellezza grazie a opere emblematiche di due artisti visionari che hanno cambiato i paradigmi della Pop Art. Vogliamo così aprire le sedi istituzionali all’arte moderna e contemporanea, per chi frequenta queste strutture per lavoro, convegni, seminari. Ma anche per i cittadini. La Regione Lazio deve essere la casa di tutti, anche quando si tratta di arte, di bellezza, di partecipazione» ha spiegato il presidente Francesco Rocca. «È significativo ricevere oggi, qui in Regione, due opere di due artisti iconici, protagonisti dell’arte a livello globale e capaci di ribadire il ruolo centrale di Roma nel mondo della cultura. Artisti protagonisti di una mostra che abbiamo inaugurato al WeGil di Trastevere, e che sta dando ulteriore lustro a questa straordinaria opera di architettura razionalista di proprietà della Regione Lazio, che abbiamo rilanciato per renderla sempre più palcoscenico dei fermenti di questa città. Lo abbiamo fatto, stabilendo un continuo dialogo tra globale e locale, tra artisti affermati, come Warhol e Banksy, e nuove leve. Con l’allestimento di oggi, portiamo infine l’arte e la cultura nella sede della Regione, in un luogo pubblico e di lavoro, con una forte valenza simbolica. Le mostre sui linguaggi d’avanguardia e contemporanei ci consentono di ribadire che Roma non è solo la grande bellezza dell’arte classica e del barocco, ma è caput mundi dell’arte perché capace di mettere in mostra e mettersi in mostra nel contemporaneo e negli stili dell’oggi. E la Regione, oggi, incarna questa ambizione che è la ragione d’essere di tutto il Lazio, terra di bellezza» ha dichiarato l’assessore Simona Baldassarre. L’evento, organizzato presso la Presidenza della Regione Lazio, vuole essere un omaggio di MetaMorfosi Eventi e Emergence Festival, produttori e organizzatori della mostra, al supporto offerto dalle istituzioni regionali all’organizzazione dell’esposizione che sta riscuotendo un notevole successo di pubblico e di critica. Le due opere, Cow di Andy Warhol e Jack & Jill (Police Kids) di Banksy, documentano il percorso innovativo e rivoluzionario di due grandi artisti che hanno cambiato il modo di vivere l’arte degli ultimi 50 anni. Un confronto tra due artisti e due personalità apparentemente distanti: il favoloso mondo di Andy Warhol, l’artista più fotografato al mondo, famoso e onnipresente, contro l’anonimo Banksy, che ha reso la sua arte un evento mediatico mondiale. In Jack & Jill (Police Kids) (serigrafia su carta del 2005, 50×70 cm) Banksy affronta ancora una volta i temi legati all’infanzia. Nel suo libro Wall and Piece scrive: “Molti genitori sarebbero disposti a fare qualsiasi cosa per i loro figli, tranne lasciarli essere sé stessi”. È necessario partire da questo pensiero per comprendere il significato di un’immagine in cui due bambini saltano gioiosi in quella che sembrerebbe normalissima acqua. L’aspetto di un’infanzia spensierata è contraddetto dai giubbotti antiproiettile con la scritta “Police” indossati dai due ragazzini. Jack & Jill ha lo scopo di far lavorare la percezione sul paradosso che mette in tensione la presunta innocenza dell’infanzia, le preoccupazioni dei genitori e la tendenza ad una società “militarista” che eccede nella protezione familiare.

Articoli correlati

Ultimi articoli