lunedì, Gennaio 20, 2025

Delusione Crc: Roma corsara

Niente da fare per il Civitavecchia Rugby Centumcellae. Era una sfida delicata, già si presentava così alla vigilia l’ultima partita del girone d’andata con la Roma Olimpic Club 1930, quasi un derby regionale laziale. Arrivava in grande forma e per quanto le premesse parlavano di risultato aperto e potenziale partita pirotecnica, si temeva la forza degli avversari che hanno vinto, convinto e punteggio alla mano stravinto. Al Moretti della Marta è finita infatti tanto a poco (24-6). Rammarico, non per l’esito della contesa, ma perché si poteva e si doveva far di più. Pur con quella che arrivava come terza forza e che ha quindi emanato un messaggio differente ai civitavecchiesi e al resto del campionato. Un primo tempo in cui i capitolini hanno subito messo in chiaro le cose, ma senz’altro combattuto. Un team quello biancorosso che sembrava poter giocarsela contro la Roma Olimpic perlomeno nel primo tempo chiuso per 6-14 per i romani. I biancorossi non sono mancati nell’atteggiamento, ma ad onor di cronaca la mischia dei bianconeroverdi ha prevalso e i ragazzi del Crc hanno sofferto questa predominanza. Sono i romani che sanno bene come si lavora in mischia: hanno grande esperienza, palesemente, in questo fondamentale. Da sempre uno degli aspetti più determinanti di questo sport. In generale la Roma Olimpic Club 1930 è una squadra molto cinica, non ti perdona niente. E così è stato, anche in quest’occasione, quando per i motivi descritti sarebbe stato chiaramente determinante sbagliare poco. Nel secondo tempo i romani hanno confermato quanto fatto allungando nel punteggio e non permettendo mai di arrivare in meta né su azione né su calcio piazzato ai civitavecchiesi. C’è stata una leggera reazione nel secondo tempo ma è stata sterile più affidata ai singoli che alla squadra. Il team biancorosso aveva preparato la partita in un certo modo ma all’inizio non è riuscita ad eseguire le cose come avrebbe dovuto. Doveva essere più concreta, è una cosa che si dovrà sistemare. «Purtroppo oggi (ieri, ndr) – afferma l’head coach De Nisi – abbiamo sofferto in mischia ordinata, non abbiamo approfittato della superiorità numerica e il primo tempo è finito 6-14 e nel secondo tempo siamo arrivati due volte nei 22 ma senza finalizzare il gioco. In questa gara salvo l’atteggiamento di resilienza di tutti i giocatori. Il campo ha decretato la superiorità dell’avversario ma noi abbiamo combattuto con orgoglio fino alla fine».

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