mercoledì, Gennaio 22, 2025

Putin e Xi: “Pronti a parlare con Trump”. Trump minaccia dazi e sanzioni

Il presidente americano, Donald Trump, non esclude l’imposizione di ulteriori sanzioni alla Russia, in vista del terzo anniversario dell’inizio della guerra in Ucraina. Interrogato sull’ipotesi di ulteriori sanzioni alla Russia qualora Vladimir Putin non si sieda al tavolo delle trattative, riferisce la Cnn, Trump ha risposto: “Sembra probabile”. “Stiamo parlando con Zelensky. Parleremo molto presto con il presidente Putin e vedremo cosa… come accadrà”, ha detto Trump, criticando l’Unione Europea per non aver speso abbastanza per aiutare a difendere l’Ucraina. Trump ha anche confermato di aver discusso della guerra durante una recente telefonata con il presidente cinese Xi Jinping: “Ha un sacco di potere, come noi. Ho detto che dovreste risolvere la questione”. “Il presidente Trump presterà attenzione all’Europa? Ritiene che la Nato sia necessaria? E rispetterà le istituzioni europee?”. Lo chiede il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervenendo al World economic forum di Davos, esortando il Vecchio Continente all’unità: “Abbiamo bisogno di una politica di sicurezza e di difesa europea unitaria, l’Europa deve sapersi difendere da sola” di fronte a una Russia che seppure economicamente più debole riesce a “produrre molte più munizioni e attrezzature militari di tutti i paesi europei messi insieme”. Zelensky ha inoltre confermato che Kiev e la Casa Bianca stanno lavorando a un bilaterale con Trump (ancora senza data) e respinto la richiesta russa, in vista di un eventuale trattativa, che l’Ucraina riduca le sue forze armate a un quinto delle dimensioni attuali: “Questo è ciò che vuole. Non permetteremo che ciò accada”.
“Zelensky vorrebbe la pace”, ha concluso Trump, “ma per ballare il tango ci vogliono due persone. Vedremo cosa succederà”.”La maggior parte dei Paesi ci ha supportato, ma quattro, in particolare, no: la Germania, la Slovacchia, l’Ungheria e gli Stati Uniti. In tutti e quattro questi Paesi tutto dipende dagli Usa: penso che se Trump dicesse che è il momento per far entrare Kiev nell’alleanza, lo seguirebbero tutti”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una intervista a La Stampa. Su quanti uomini occorrano secondo lui per una eventuale forza di pace che dovrà essere impegnata in Ucraina una volta finita la guerra, Zelensky ha detto: “Duecentomila persone da tutta Europa, è il minimo. Ma penso che la Nato sia la soluzione migliore, la più conveniente. Minacce di questo tipo possono essere contrastate solo insieme”. Le difese aeree russe hanno abbattuto la notte scorsa otto droni ucraini: lo ha reso noto su Telegram il ministero della Difesa di Mosca. Sei velivoli senza pilota sono stati distrutti nella regione di Rostov, uno nella regione di Kursk e un altro nella regione di Voronezh. Più di 200 civili ucraini, molti dei quali vulnerabili, si trovano ancora nella roccaforte di prima linea di Chasiv Yar, sotto un pesante assalto russo. Lo riferisce un portavoce militare. L’hub militare di importanza strategica nella regione orientale del Donetsk è sotto attacco dal 2022 e i suoi edifici sono stati in gran parte distrutti. “Secondo l’amministrazione militare, ci sono 229 persone” che vivono nella città, ha dichiarato in un’intervista Dmytro Zaporozhets, portavoce del gruppo di forze ‘Lugansk’. “La maggior parte di loro sono anziani, disabili e persone che si prendono cura di loro”.  Prima dell’inizio dell’invasione su larga scala, Chasiv Yar ospitava circa 12.000 persone. L’amministrazione militare ucraina non è più in grado di organizzare rifugi o distribuire cibo ai residenti rimasti, ha detto Zaporozhets, a causa delle “ostilità in corso” e “dell’uso di droni da parte del nemico”.

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