Il Cremlino ribadisce che il presidente russo Vladimir Putin è “pronto” a eventuali colloqui con il presidente americano Donald Trump” e che Mosca sta “attendendo segnali” in tal senso da Washington. Dal ministero degli Esteri russo, però, arriva una bordata verso l’Italia: “Le relazioni stanno attraversando la crisi più profonda dalla Seconda guerra mondiale e Roma ne è responsabile: per questo non può partecipare al processo di pace”. In generale Mosca poi ribadisce: “Nonostante tutte le dichiarazioni, non vi sono segnali che l’Ucraina e l’Occidente siano pronti ai negoziati di pace”. La rinuncia dell’Ucraina a entrare nella Nato è per la Russia un “elemento chiave” per raggiungere un accordo per porre fine al conflitto. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo, Alexander Grushko, insistendo con gli Usa per avere “garanzie legali ferree che escludano ogni forma di appartenenza dell’Ucraina all’Alleanza Atlantica”. L’esercito ucraino ha confermato che Kiev ha lanciato un attacco notturno con i droni contro la Russia, colpendo una raffineria di petrolio, una centrale elettrica e un impianto di elettronica. Lo Stato Maggiore ha dichiarato che la raffineria e la centrale elettrica sono state colpite nella regione di Ryazan, a sud di Mosca, e che l’impianto di microelettronica danneggiato si trovava nella regione occidentale di Bryansk – un attacco precedentemente riportato da funzionari regionali russi. Le forze russe hanno assunto il controllo dell’insediamento di Timofeevka, nella Repubblica Popolare di Donetsk. Lo ha dichiarato il ministero della Difesa russo. “Le unità del gruppo di forze del Centro hanno proseguito l’avanzata nel profondo delle difese nemiche e hanno liberato gli insediamenti di Petropavlovsk, Vozdvizhenka, Volkovo, Solenoe, Timofeevka e Shevchenko nella Repubblica Popolare di Donetsk”, ha affermato il comunicato.