Migliaia di palestinesi sfollati sono stati impossibilitati a fare ritorno alle loro case nel nord della Striscia di Gaza, dopo che Israele ha bloccato una strada principale, accusando Hamas di aver violato i termini dell’accordo di cessate il fuoco. La disputa è scoppiata dopo che Hamas ha rilasciato quattro soldatesse israeliane e Israele ha liberato 200 prigionieri palestinesi. Il governo israeliano ha detto che ai palestinesi non sarà permesso di viaggiare verso nord finché non saranno stati predisposti piani per il rilascio della civile israeliana Arbel Yehud. Hamas ha insistito sul fatto che è viva e che verrà liberata la prossima settimana. Secondo l’accordo, Hamas avrebbe dovuto rilasciare i civili prima dei soldati. Ieri sera, mentre la folla si radunava lungo la strada al-Rashid, nel centro di Gaza, per tornare a casa, sarebbero stati sparati alcuni colpi d’arma da fuoco. Le Forze di difesa israeliane hanno affermato che le truppe nella Striscia di Gaza centrale hanno sparato dopo che “sono stati identificati diversi raduni di decine di sospetti che rappresentavano una minaccia per le forze. Contrariamente a quanto riportato nelle ultime ore, tutte le sparatorie avvenute nella zona sono state effettuate allo scopo di distanziare le persone e non mirate a ferirle. Sottolineiamo che, allo stato attuale, non si hanno notizie di feriti tra i sospettati a seguito della sparatoria”. Dovrebbe essere rilasciato da Hamas la prossima settimana, insieme al terzo gruppo di ostaggi da liberare nell’ambito dell’accordo sul cessate il fuoco, Keith Siegel, 65enne israelo-americano che era stato rapito il 7 ottobre 2023 dalla sua casa nel kibbutz di Kfar Aza. Lo ha riferito l’emittente Nbc, citando due funzionari americani di alto livello, secondo i quali Siegel, che si trova in condizioni di salute critiche, dovrebbe essere liberato sabato prossimo. Sempre l’Nbc riporta che un altro cittadino israelo-americano rapito da Hamas, Sagui Dekel-Chen, verrà liberato poco dopo Siegel. Israele, dal canto suo, si aspetta che nel prossimo gruppo di ostaggi rilasciati figurino Arbel Yehud e la soldatessa Agam Berger. Un uomo palestinese è stato ucciso a colpi di arma da fuoco dalle forze israeliane durante un raid militare nel campo profughi di Balata a Nablus, nella Cisgiordania occupata lo scrive l-Jazeera. L’agenzia di stampa Wafa ha identificato la vittima come Ahmad al-Hashash e ha riferito che è stato trasportato in ospedale in gravi condizioni e che è poi morto a causa delle ferite. “Molte cose che erano state ordinate e pagate da Israele, ma che non sono state spedite da Biden, sono ora in arrivo!”. Il neo presidente Usa Donald Trump sulla piattaforma Truth Social sembra confermare le indiscrezioni dei media secondo cui la sua amministrazione avrebbe sbloccato la consegna a Israele di 1.800 bombe da 2mila libbre, consegna sospesa l’anno scorso da Joe Biden perché l’esercito israeliano stava pensando ad un’offensiva su più larga scala su Rafah, nella Striscia di Gaza meridionale. Per Biden, l’uso di tali bombe in quest’area avrebbe causato una “grande tragedia umana”. Pochi giorni prima che Biden lasciasse la Casa Bianca, Israele e Hamas hanno raggiunto una tregua tesa a mettere fine alla guerra nella Striscia di Gaza, innescata dall’attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023: il cessate il fuoco è ancora valido e, nel fine settimana, c’è stato lo scambio tra un secondo gruppo di ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi.Trump non specifica di quali armi si tratti, ma secondo il sito Axios sarebbero bombe di grandi dimensioni, sganciate da aerei e dotate di grande potere distruttivo, generalmente utilizzate per provocare danni estesi a obiettivi quali installazioni militari, centri di comando e infrastrutture.