Da una parte il piano straordinario con il rilancio delle imprese ittiche, dall’altra la corsa contro il tempo per evitare la moltiplicazione selvaggia degli esemplari alieni. Si torna a parlare di granchio blu, specie con cui ormai la costa ha iniziato a convivere per i danni provocati nei fiumi e anche all’interno della palude di Torre Flavia, sito protetto che attraversa i comuni di Ladispoli e Cerveteri. La Coldiretti ha gradito gli interventi ad hoc sotto la guida del commissario straordinario Enrico Caterino e i ministri dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida e dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin. E nello stesso tempo è stata avanzata la necessità del piano nazionale di coordinamento delle ricerche scientifiche delle specie aliene, tanto più necessario considerando che gli effetti dei cambiamenti climatici sono sempre più evidenti, come dimostra la stessa proliferazione rapida del granchio blu. Non a caso, proprio a Ladispoli, nei mesi scorsi volontari ed esperti, in collaborazione con l’università di Roma 3, sono entrati in azione per cercare di catturarli onde evitare che canali nei pressi dell’oasi protetta fossero strapieni di invasori con il rischio di una drastica riduzione della biodiversità in quest’area. La situazione è particolarmente grave perché il granchio blu non ha predatori naturali nell’area mediterranea, il che gli permette di proliferare senza controllo divorando vongole, gamberi, pesci, tanti animali che popolano la riserva. «Per contrastare la diffusione del granchio – evidenzia ancora la Coldiretti Lazio – vanno utilizzati inoltre predatori naturali autoctoni, come ad esempio il branzino, evitando altre soluzioni che comporterebbero l’ingresso nei nostri mari di altre specie, il cui impatto non sarebbe facilmente calcolabile». In generale la produzione di vongole anche nel Lazio è stata fortemente danneggiata dagli attacchi del granchio blu e la stessa sorte è stata riservata agli allevamenti di cozze. I prezzi sono di conseguenza aumentati anche nelle pescherie di Ladispoli come denunciato a fine 2024 dagli stessi commercianti.