In undici potranno lavorare come stallieri grazie al corso di formazione di Villa Maraini. La formazione “Tecnico benessere equidi”, voluto da ASI sport equestri, era rivolto a utenti in cura a Villa Maraini-CRI, alcuni con restrizioni per reati legati al consumo di droga, e si è svolto presso il “Centro Tecnico ASI Ippodromo delle Capannelle”. “Un progetto di reinserimento sociale e lavorativo importante,” spiega Massimo Barra fondatore di Villa Maraini-CRI, che prosegue: “per dare alternative a chi ha avuto problemi con la giustizia, in modo da recuperarlo non solo dal punto di vista medico, ma dando anche prospettive concrete di lavoro, per non ricadere e rendersi utile per la società. A Villa Maraini-CRI siamo stati tra i primi a credere alle alternative al carcere per chi abusava di sostanze e commetteva reati legati alla sua malattia.” I corsisti hanno poi partecipato anche alla Convention annuale del Settore Sport Equestri presso il Salone d’Onore del CONI dove sono stati consegnati loro i diplomi. “Quando me l’hanno proposto a Villa Maraini-CRI, ho pensato che poteva essere un’occasione per uscire tutto qui, poi però il contatto con i cavalli e la gentilezza dei prof. mi hanno fatto appassionare” dice Carlo 35 anni, ex abusatore di cocaina, che viene interrotto da Antonietta 30 anni, già da 19 consumatrice di cocaina e finita in carcere all’età di 24 anni: “all’inizio ho pensato che fosse una cosa inutile, poi un cavallo in particolare chiamato ‘Zietto’, beh mi ha fatto innamorare, non vedevo l’ora di tornare al corso, nonostante il freddo, per chiamarlo e farlo uscire dalla stalla e lavorare con lui” prosegue Kader 24 anni, abusatore di sostanze dall’età di 15 e finito in carcere a 17 anni: “Io l’ho fatto per fare contenta la mia psicologa, così non mi rompeva più con questa storia delle alternative… ma è bastato poco poi per farmi cambiare idea!” incalzato da Massimo, abusatore di cocaina dall’età di 14 anni e finito in carcere a 30: “ero appena arrivato a Villa Maraini-CRI, ho pensato ‘che me ne frega di quello che propongono, l’importante è che sono uscito dal carcere e ora mi faranno uscire pure dalla comunità!’, beh ora ho quasi sperato che mi bocciassero per poterlo fare di nuovo questo corso!” Durante le lezioni i veterinari hanno spiegato l’importanza di monitorare il cavallo, dai battiti al respiro, per individuare le carenze e lavorare per farlo recuperare. Poi la parte pratica dal posizionamento corretto degli ostacoli, per fargli fare il percorso con le giuste distanze, basandosi sulla lunghezza del passo del cavallo, alla sellatura e controllo zoccoli. “Ora vorrei fare un corso più avanzato, mio padre da bambino mi aveva avvicinato al mondo dei cavalli ma mi sono perso…” aggiunge Marco, interrotto da Massimo: “Io mi sto godendo il momento, non voglio fare progetti, ma lavorare nel campo dell’ippoterapia, per aiutare i bambini svantaggiati, sarebbe bello, potrei ridare un qualcosa alla società.” prosegue Daniel, 34 anni abusatore di cocaina dall’età di 15 anni, finito in carcere a 27: “sicuramente sarà meglio lavorare con i cavalli che fare l’operario al cantiere, anche per contenere lo stress ed evitare di ricadere” conclude Antonietta: “Anche se durante la cerimonia di distribuzione dei diplomi ci hanno presentati come carcerati, stavolta sono andata a testa alta, non mi sono vergognata, perché ho studiato, ho passato l’esame, rispondendo prima alle domande multiple scritte e poi la prova pratica con il veterinario, mostrando come fare lo scarico degli zoccoli. Ora ho un diploma e voglio usarlo quando sarò libera”.