sabato, Febbraio 1, 2025

Niente bagno per 4 anni nel mare inquinato: stabilimenti chiedono lo sconto

A causa delle quattro stagioni balneari in cui il mare di Torvaianica è stato interdetto ai bagnanti per dell’inquinamento delle acque, gli stabilimenti balneari hanno subito un calo di presenze. Due stabilimenti balneari colpiti dal problema, quindi, hanno chiesto una riduzione del 50% sui canoni di concessione demaniale. Tuttavia, il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) del Lazio ha respinto la loro richiesta. I divieti di balneazione imposti dal Comune di Pomezia nel 2012, 2013, 2017 e 2019 – su istanza dell’Arpa Lazio – hanno avuto un impatto negativo in particolare sugli stabilimenti “Coco Village” e “Ma.Mi Beach”, gestiti dalla società Major Beach. Quest’ultima ha chiesto la riduzione del 50% del canone di concessione, invocando la legge n. 296/2006, che prevede agevolazioni in caso di eventi straordinari che limitano l’utilizzo delle aree in concessione. L’Agenzia del Demanio ha respinto la richiesta, sostenendo che il divieto di balneazione riguardava esclusivamente il mare e non le strutture in concessione. Secondo l’Agenzia, le strutture hanno potuto continuare a operare sulle spiagge e nelle strutture fisse, senza una riduzione diretta dell’utilizzo dell’area concessa. Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha esaminato il caso e ha confermato la posizione dell’Agenzia del Demanio. Secondo il Tar la riduzione del canone può essere concessa solo in presenza di limitazioni dirette all’uso della concessione e non in caso di diminuzione della clientela per cause esterne. Secondo i proponenti, il divieto di balneazione ha avuto un impatto economico significativo, scoraggiando il turismo e penalizzando gli stabilimenti. Tuttavia, il Tar ha ribadito che la normativa vigente si applica solo alla riduzione fisica dell’uso della concessione e non alle perdite economiche indirette. Questa sentenza rappresenta una battuta d’arresto per gli stabilimenti balneari, che speravano di ottenere un alleggerimento dei costi in un contesto economico difficile. Le società interessate dovranno continuare a pagare il canone intero, nonostante le difficoltà legate all’inquinamento marino. La vicenda solleva interrogativi sul futuro del turismo balneare a Torvaianica. Se i problemi ambientali non verranno affrontati e i divieti di balneazione continueranno a danneggiare il settore, saranno necessarie misure di sostegno per proteggere le attività economiche locali. Oltre alla disputa legale, il caso evidenzia la necessità di interventi concreti per contrastare l’inquinamento marino e tutelare il turismo. Gli operatori del settore chiedono politiche mirate per garantire un mare pulito e favorire lo sviluppo sostenibile delle attività balneari.

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