mercoledì, Febbraio 5, 2025

Cgil: 107 morti sul lavoro nel Lazio nel 2024

“Nel 2024, nel Lazio, 107 persone hanno perso la vita sul luogo di lavoro. Diciotto in più rispetto al 2023, un incremento che fa risultare la nostra regione la peggiore in assoluto per l’aumento delle morti sul lavoro”. Così la Cgil di Roma e del Lazio. “A essere più colpiti – continua il sindacato – sono i settori delle costruzioni e dei trasporti, rispettivamente con 14 ed 8 infortuni mortali. Le vittime appartengono in prevalenza alla fascia over 50 (59%), seguite dai lavoratori tra i 35 e i 49 anni (25%), mentre il 16% delle vittime ha meno di 35 anni”. Ad aumentare nel corso del 2024 sono anche le denunce degli infortuni: 41.403, 1.035 in più rispetto all’anno precedente. Nel 27% dei casi a essere coinvolti sono under 35, nel 33% le lavoratrici e i lavoratori con un’età compresa tra i 35 e i 49 anni, nel 40% dei casi ad aver denunciato un incidente sul lavoro è un over 50. “Questi dati tuttavia sono sottostimati perché non sempre le lavoratrici e i lavoratori, per paura di ripercussioni, denunciano gli infortuni come dimostrano anche recenti casi di cronaca. A dicembre scorso un operaio si è recato presso un ospedale denunciando di essersi ferito a seguito di un’aggressione, anziché per una caduta avvenuta sul luogo di lavoro. La Cgil parla di “un’inquietante inerzia nelle politiche di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro” da parte della giunta regionale. Insufficienti secondo il sindacato le risorse del Piano Strategico Regionale in materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro 2025-2026 ritenuto inadeguato anche dal punto di vista della formazione e degli enti preposti a questo aspetto. Personale preposto alla prevenzione e al controllo, misure per il contrasto delle molestie e violenze, aggressioni a chi lavora con il pubblico. Questi alcuni degli aspetti sollevati dalla CGIL che continua: “Inoltre, negli appalti pubblici e privati non si affronta la questione della responsabilità di stazioni appaltanti, committenze e aziende appaltatrici”.

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