Un’organizzazione criminale dedita al traffico di droga nella periferia sud-ovest della Capitale è stata smantellata dalla polizia e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Gli agenti hanno eseguito dieci misure cautelari nei confronti di persone accusate di associazione finalizzata allo spaccio di stupefacenti. Le indagini, avviate nel 2021 dagli investigatori del commissariato di Spinaceto, hanno permesso di ricostruire la struttura del gruppo, che gestiva un traffico di circa due o tre chili di cocaina al mese. A capo dell’organizzazione un 49enne calabrese, noto con i soprannomi di “il tennista” o “zia”, che riforniva i pusher, supervisionava le consegne settimanali e teneva la contabilità dei ricavi. Oltre alla gestione dello spaccio, l’uomo provvedeva anche alla tutela legale dei suoi collaboratori, pagando le spese processuali e offrendo un sostegno economico alle famiglie degli arrestati. L’organizzazione disponeva di almeno due appartamenti adibiti a base operativa e aveva il controllo del territorio anche attraverso il possesso di un’arma da fuoco. Tra le dieci persone arrestate figura anche il nome di Luca Giampà, marito di Mafalda Casamonica, appartenente all’omonimo clan Sinti. Giampà era stato già arrestato per il tentato omicidio del cognato Antonio Casamonica. L’indagine che si è chiusa oggi, e che ha portato in manette Luca Giampà, attivo con il narcotraffico nel quartiere periferico dí Spinaceto a Roma, era quella che era stata ‘rivelata’, proprio a Giampà da Camilla Marianera, la praticante avvocata che venne arrestata, e poi condannata perché considerata la ‘Talpa’ della procura di Roma. La Marianera, secondo l’inchiesta della Dda di Roma, svelò a Giampà la presenza di una microspia installata dalla polizia nella Mercedes Classe A che usava Giampà.