venerdì, Febbraio 7, 2025

Cine-teatro, negata la commissione d’indagine

La maggioranza dice no all’istituzione della commissione di indagine sul cine teatro Massimo Freccia. «Una scelta grave e ingiustificata – denunciano i consiglieri d’opposizione Paliotta, Marongiu, Paparella, Marcucci, Ciarlantini, Cervo, Garau, Pascucci e Mollica Graziano – che impedisce un’operazione di trasparenza e controllo su una vicenda che riguarda l’intera città. Eppure, nelle scorse settimane, alcuni consiglieri di maggioranza avevano dichiarato in conferenza dei capigruppo e in commissione affari istituzionali la loro disponibilità a votare a favore. Solo poche ore prima della seduta consiliare – spiegano i consiglieri – si discuteva persino di un loro emendamento, che eravamo disponibili ad accogliere. Poi, il dietrofront: evidentemente richiamati all’ordine dal loro capo politico, i consiglieri di maggioranza hanno preferito obbedire, sacrificando ogni coerenza e dignità». I dem parlano di una «decisione» dai «contorni ancora più inquietanti» vista anche l’apertura di «un fascicolo dalla Corte dei Conti a seguito di un nostro esposto». «Di fronte alla richiesta di fare chiarezza, la maggioranza ha scelto di scappare dal confronto, negando alla città il diritto di conoscere la verità su un bene pubblico chiuso da otto anni – incalzano dall’opposizione – Un teatro che, oltre a essere inutilizzabile, versa in condizioni sempre più preoccupanti: tegole ammucchiate su un tetto scoperto e totale abbandono strutturale, con il rischio di aggravare ulteriormente i costi di un’eventuale riqualificazione. Purtroppo, non è la prima volta che l’amministrazione Grando comprime il ruolo delle opposizioni: due anni fa ci sono stati ridotti drasticamente gli spazi dedicati a mozioni e interrogazioni, un provvedimento senza precedenti in Italia. Ora si aggiunge questo rifiuto, che dimostra una preoccupante volontà di sottrarsi al controllo. Noi gruppi di opposizione – concludono – non ci fermeremo e continueremo a chiedere trasparenza e verità. Perché un’amministrazione che sfugge al confronto e nega strumenti di indagine su questioni rilevanti per la comunità è un’amministrazione che ha qualcosa da nascondere».

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