Sono state diffuse notizie sensibili per la sicurezza dello Stato e per questo gli inquirenti della Procura di Roma devono essere perseguiti. È questo, nella sostanza, il contenuto di un esposto in relazione a quanto avvenuto rispetto all’informativa dell’Aisi sul caso di Gaetano Caputi, capo di Gabinetto della premier Giorgia Meloni. Il Procuratore in questione è Francesco Lo Voi, già al centro delle polemiche per l’iscrizione nel registro degli indagati della presidente del Consiglio, del sottosegretario Alfredo Mantovano, Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica e quindi responsabile dell’intelligence, e dei ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, per la vicenda Almasri. Toccherà al procuratore di Perugia Raffaele Cantone valutare se il suo collega di Roma ha violato la legge diffondendo un documento riservato dell’Aisi. L’esposto è stato presentato dal Dis, il Dipartimento che coordina le agenzie di intelligence.
La vicenda Gaetano Caputi, capo di Gabinetto di Meloni, lo scorso anno presenta una denuncia alla procura della Capitale in seguito ad alcuni articoli sui suoi affari pubblicati sul quotidiano “Domani”. Si apre un procedimento per rivelazione di segreto e gli inquirenti, nei loro accertamenti, si imbattono in tre accessi sul conto di Caputi operati nel 2023 da agenti dell’Aisi sulla banca dati dell’Agenzia delle entrate Punto fisco. Lo Voi nel giugno scorso scrive all’allora direttore del Dis, Elisabetta Belloni, per chiedere i nomi degli agenti e la ragione degli accessi. La risposta arriva un mese dopo sotto forma di un documento di dieci pagine firmato dal direttore dell’Aisi, Bruno Valensise e classificato con la qualifica “riservato”, che dettaglia l’operato degli 007 nei tre accertamenti disposti sul funzionario. Ma quel documento viene accluso dalla procura nell’incartamento consegnato ai legali dei giornalisti del “Domani” indagati. L’informativa riservata viene così pubblicata sul quotidiano. Ora il Dis si è rivolto alla procura di Perugia, competente per le indagini sui magistrati della Capitale, affinché accerti se sia stata violata la legge.
Quanto accaduto avrebbe incrinato la fiducia dell’intelligence nella procura di Roma per il rischio che identità e attività dei servizi vengano compromesse dalla divulgazione di carte secretate. Di questo si è parlato anche martedì scorso durante l’audizione di Mantovano al Copasir, che entro questo mese sentirà lo stesso Lo Voi. Sul quale potrebbe anche essere avviata un’iniziativa disciplinare da parte di Nordio, con l’invio di ispettori e una valutazione del Csm.
Esposto dei servizi segreti contro il procuratore Lo Voi, “diffuse carte riservate”
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