martedì, Febbraio 11, 2025

Trump: “Nel mio piano i palestinesi non hanno diritto di tornare a Gaza”. Hamas rinvia il prossimo rilascio di ostaggi

Secondo il piano di Trump, che prevede l’acquisizione del territorio da parte degli Stati Uniti, i palestinesi non avrebbero alcun diritto di tornare a Gaza. Lo ha detto a Fox News il presidente americano, spiegando che “no, non lo farebbero, perché avranno alloggi molto migliori. In altre parole, sto parlando di costruire un posto permanente per loro”. Il gruppo militante palestinese Hamas ha annunciato che rinvierà a tempo indeterminato il prossimo scambio di ostaggi-prigionieri previsto dall’accordo di tregua con Israele, accusandolo di non averne rispettato i termini. Il rilascio “previsto per sabato prossimo, 15 febbraio 2025, sarà rinviato fino a nuovo avviso, in attesa che l’occupazione si conformi e adempia retroattivamente agli obblighi delle scorse settimane. Ribadiamo il nostro impegno a rispettare i termini dell’accordo finché l’occupazione vi si atterrà”, ha fatto sapere in un comunicato Abu Ubaida, portavoce del braccio armato di Hamas, le Brigate Ezzedine al-Qassam. Donald Trump afferma che i palestinesi non avrebbero alcun diritto al ritorno in base al suo piano per impossessarsi di Gaza. “No, non ne avrebbero, perché avranno alloggi molto migliori”, ha detto Trump a Bret Baier in un estratto di una intervista a Fox News quando gli è stato chiesto se i palestinesi avrebbero avuto il diritto di tornare. “In altre parole, sto parlando di costruire un posto permanente per loro”, ha spiegato. Il capo di Hamas a Gaza, Khalil al-Hayya, ha detto che i piani di Donald Trump per la Striscia di Gaza sono “condannati”: “Li abbatteremo come abbiamo abbattuto i progetti che li hanno preceduti”, ha dichiarato durante una commemorazione del 46mo anniversario della rivoluzione iraniana a Teheran, come riporta il Guardian. Hamas, che governa la Striscia di Gaza dal 2007, ha già detto che il piano di Trump “metterà benzina sul fuoco” nella regione. Il primo ministro dell’Autorità Nazionale Palestinese Mohammad Mustafa, il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite e l’Organizzazione Internazionale Araba per la Ricostruzione in Palestina hanno firmato un memorandum d’intesa per rimuovere le macerie e creare rifugi a Gaza. Lo riferisce Al Jazeera online aggiungendo che l’accordo è stato firmato presso l’ufficio del Primo Ministro a Ramallah, nella Cisgiordania occupata, e vale 80 milioni di dollari, nella sua prima fase. L’obiettivo dell’intesa, secondo l’agenzia di stampa ufficiale Wafa, è limitare i danni e rimuovere le macerie in aree vitali, occuparsi degli ordigni inesplosi e creare una serie di centri di accoglienza temporanei. “Il governo palestinese – ha affermato Mustafa – ha sviluppato un programma per i primi sei mesi per affrontare la situazione sul campo, nonché un piano triennale per passare dagli aiuti alla ripresa economica e alla ripresa rapida, e poi alla ricostruzione completa nell’arco di 10 anni, come parte di un programma sviluppato in coordinamento con la Banca Mondiale, l’Unione Europea e le Nazioni Unite”.
 

Articoli correlati

Ultimi articoli