Hamas garantisce il suo impegno a tenere fede all’accordo di cessate il fuoco. Israele non lo rispetta, accusa. “Le minacce complicano la situazione e sono inappropriate”, ha affermato Hamas, che conferma “il proprio impegno verso l’accordo sulla Striscia di Gaza. Il rispetto delle condizioni dell’intesa su Gaza è l’unico modo per la liberazione degli ostaggi”. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha detto che la decisione presa all’unanimità dal governo è che “se Hamas non restituisce gli ostaggi entro sabato a mezzogiorno il cessate il fuoco verrà interrotto e l’esercito tornerà a combattere intensamente finché Hamas non sarà definitivamente sconfitto”. Netanyahu ha anche detto che “alla luce dell’annuncio di Hamas della sua decisione di violare l’accordo e di non rilasciare i nostri ostaggi, ieri sera ho ordinato di radunare forze dentro e intorno alla Striscia di Gaza”. La soluzione corretta per Gaza è “un’operazione politica, non un’operazione immobiliare”. Lo dice alla Cnn il presidente francese Emmanuel Macron, che ha chiesto “rispetto” per i palestinesi e i loro vicini arabi, respingendo l’idea del presidente americano Donald Trump che ha proposto di sfollare in massa degli abitanti della striscia. “Non puoi dire a 2 milioni di persone, ‘ok, indovina un po’? Te ne devi andare'”, ha sottolineato Macron, in un’intervista registrata giovedì all’Eliseo prima del vertice sull’intelligenza artificiale di questa settimana. “Ho sempre ribadito il mio disaccordo con il primo ministro Netanyahu”, ha detto Macron. “Non credo, ancora una volta, che un’operazione così massiccia contro la popolazione civile sia la risposta giusta”. Il re di Giordania afferma di aver espresso a Donald Trump la sua “ferma opposizione allo sfollamento dei palestinesi a Gaza e nella Cisgiordania occupata”. Re Abdallah spiega che “questa è una posizione araba comune. Ricostruire Gaza senza sfollare i palestinesi e affrontare la terribile situazione umanitaria dovrebbe essere una priorità”. Il ministro delle comunicazioni israeliano, Shlomo Karhi, ha dichiarato che è “tempo di aprire le porte dell’inferno” su Gaza, sostenendo l’appello dell’ex presidente Donald Trump a “scatenare l’inferno” se gli ostaggi israeliani non saranno rilasciati entro sabato. “La risposta deve essere esattamente come ha suggerito il presidente Trump: interrompere completamente gli aiuti umanitari, tagliare elettricità, acqua e comunicazioni e usare una forza brutale e sproporzionata fino alla restituzione degli ostaggi”, ha scritto Karhi su X. “È tempo di aprire le porte dell’inferno su Hamas – e questa volta, senza alcuna restrizione per i nostri eroici combattenti”. Recep Tayyip Erdoğan ha accusato Israele di non rispettare i termini dell’accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza firmato con Hamas.
“Come negli anni precedenti, abbiamo visto che Israele non ha mantenuto le promesse fatte nell’ultimo accordo di cessate il fuoco. Israele deve fermare l’occupazione e risarcire i danni causati. Lo Stato di Palestina con capitale a Gerusalemme Est è un requisito obbligatorio”. “Gli Usa e Israele fanno finta che non sia successo nulla. Scuole, chiese, moschee, università: in 15 mesi Netanyahu ha distrutto l’80% degli edifici di Gaza e lasciato più di 50 milioni di tonnellate di macerie. È bene che si sappia che la fattura per i danni arrecati da Netanyahu e dal suo governo ammonta a 100 miliardi di dollari”, ha concluso il presidente turco.
Netanyahu: “Ostaggi liberi sabato o sarà guerra”. Hamas: “Noi rispettiamo la tregua, Israele no”
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