mercoledì, Febbraio 19, 2025

Ardea, l’ex consigliere leghista Franco Marcucci condannato a tre anni di reclusione

E’ giunto alla fase conclusiva del giudizio di primo grado il processo aperto nei confronti dell’ex consigliere leghista Franco Marcucci ad Ardea, condannato oggi a tre anni di reclusione e ad altre pene accessorie dal Tribunale di Velletri. Marcucci è, pertanto, di nuovo sotto i riflettori della cronaca dopo le vicende giudiziarie che lo avevano coinvolto in altri procedimenti penali per reati risalenti agli anni Novanta. In quel periodo il suo caso sollevò un polverone politico perché l’imputato, dopo aver lasciato Forza Italia era confluito nelle file della Lega, sotto l’ala protettiva di Matteo Salvini che non mancò di rinnovare la sua fiducia nei confronti di un suo rappresentante all’interno del consiglio comunale della cittadina tirrenica situata a sud di Roma. Oggi la conclusione in primo grado del processo penale in cui Franco Marcucci è stato riconosciuto responsabile dei reati ascritti in solido con un altro imputato. Oggetto sentenza, secondo quanto dichiarato dai difensori di Marcucci, sono irregolarità nella presentazione di dichiarazioni fiscali legate ad un’attività ittica a gestione familiare, risalenti ad oltre 10 anni fa. La sentenza prevede alte pene accessorie tra cui l’interdizione dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese per un periodo di un anno, della incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione per un periodo un anno e sei mesi, dell’interdizione dalle funzioni di rappresentanza e e assistenza in materia tributaria per un periodo di due anni, e dell’interdizione perpetua dall’ufficio di componente di commissione tributaria. Il tribunale ha, infine, disposto la confisca per equivalente dei beni immobili e delle disponibilità finanziarie già sottoposti a sequestro preventivo sino alla concorrenza di 829.000 euro nei confronti di Franco Marcucci e di altri 837.000 sempre nei suoi confronti ma anche in quelli del coimputato condannato nell’ambito del medesimo processo penale. E’ opportuno ricordare che qualsiasi persona condannata in primo grado nell’ambito di un procedimento penale deve essere considerata innocente sino alla pronuncia di una sentenza definitiva nei suoi confronti.

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