giovedì, Febbraio 20, 2025

La prescrizione da 5 a 2 anni

La questione che sollevi riguarda la gestione delle bollette del servizio idrico, in particolare in relazione alla modifica del termine di prescrizione e al comportamento dei gestori. È importante sottolineare che, secondo la legge di bilancio 2018, il termine di prescrizione per le bollette del servizio idrico è stato effettivamente ridotto da 5 a 2 anni, in linea con le disposizioni già esistenti per le forniture di energia elettrica e gas. Tuttavia, è allarmante il fatto che ci siano segnalazioni di gestori che continuano a richiedere pagamenti per bollette il cui diritto di riscuotere è scaduto. Questo non solo può comportare un onere finanziario non dovuto per i consumatori, ma violerebbe anche il loro diritto di essere informati sui propri diritti. La legge prevede, infatti, che i gestori informino gli utenti della possibilità di non pagare fatture prescritte. Inoltre, il caso specifico della società Idrica spa evidenzia problematiche legate alla regolarità del servizio e all’applicazione di tariffe forfettarie. Se la società non fornisce un servizio efficace e applica tariffe che non corrispondono ai consumi reali, ciò può configurarsi come una violazione dei diritti dei consumatori e delle normative in materia di servizi pubblici. In situazioni come questa, i consumatori hanno il diritto di contestare le richieste di pagamento e di chiedere un chiarimento formale rispetto alle fatture ricevute. È consigliabile raccogliere tutta la documentazione relativa ai pagamenti e alle comunicazioni ricevute e, se necessario, rivolgersi a un’associazione di consumatori o un legale esperto in diritto dei consumatori per valutare le azioni da intraprendere. Inoltre, segnalare il comportamento dei gestori agli organi competenti può contribuire a far rispettare i diritti dei consumatori e a creare maggiore trasparenza nel settore.

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