venerdì, Febbraio 21, 2025

La commissione Covid svela: “Ad inizio pandemia importate mascherine non idonee”

“Nella commissione di inchiesta sul Covid emerge che milioni di mascherine sono state pagate e distribuite, pur non essendo idonee perché chi doveva controllare non lo ha fatto e chi ha indagato è stato ostacolato in ogni modo. – Lo ha affermato i capogruppo di FdI al Senato, Lucio Malan, durante la conferenza stampa del partito a Montecitorio-. Ma Fratelli d’Italia vuole andare avanti e fare piena luce su chi ha approfittato di questa drammatica emergenza per fare probabilmente affari”. “Il presidente Lisei che conduce i lavori della commissione in una condizione difficile per l’atteggiamento ostruzionistico delle opposizioni, in particolare durante le audizioni, con più interventi che domande. Una cosa insolita… – ha spiegato Malan-. Noi proseguiamo con determinazione, lo dobbiamo a tutti i cittadini italiani. La presidente del Consiglio Meloni ha messo la commissione nelle sue dichiarazioni programmatiche alle Camere nel 2022, e già nel settembre 2021 parlò della ‘mangiatoia Covid’. Inoltre in ottobre l’ufficio studi diretto da Francesco Filini produsse un approfondito dossier su cose già emerse: aspetti poco chiari, un uso disinvolto delle prerogative date all’epoca, con lo scudo penale ed erariale. L’idea era che chi lavorava su questa emergenza, indubbiamente in condizioni difficili, potesse agire per rifornire cittadini e strutture pubbliche dell’attrezzatura. Ma non è mai stata un’autorizzazione a fare quello che si vuole e a non fare i controlli di idoneità: al di là delle questioni erariali, una mascherina non idonea negli ospedali non svolge la sua funzione”.”Ciò che sta emergendo è inquietante”, ha sottolineato Alice Buonguerrieri, capogruppo di FdI in commissione, all’indomani dell’audizione di Miguel Martina, già funzionario dell’Adm, Agenzia delle dogane e dei monopoli: “Ha raccontato come in nome di una necessità politica la Pubblica amministrazione avrebbe derogato a tutte le norme in vigore a quei tempi, azzerando i controlli nelle dogane e consentendo l’importazione di mascherine inidonee, con certificazione o non regolare o falsa, e di altre che la Guardia di finanza ha indicato come pericolose per la salute. Mascherine pagate 3-4 volte in più rispetto ai prezzi di mercato del tempo”. Alla luce di questo, ha aggiunto, “è assodata l’impreparazione del governo ai tempi della pandemia”. Martina, ha aggiunto Filini, “ha confermato che le mascherine sono risultate non idonee e potenzialmente nocive per la salute. Si tratta di centinaia di migliaia di mascherine indossate da medici, poliziotti, carabinieri, quelli che erano in prima linea, con conseguenti problemi problemi di trasmissione del virus. Questa maxicommessa a società cinesi – ha sottolineato – è costata circa quattro volte il prezzo reale. Noi abbiamo acceso il faro udendo una serie di persone per verificare se c’è qualcuno che ha mangiato dietro un’emergenza”.


“Nessuna misura di facilitazione doganale per l’immissione in consumo delle mascherine, tanto che l’Agenzia delle Dogane, seppur vincolata dalle norme emergenziali, aveva all’epoca autonomamente introdotto procedure di controllo e verifica ulteriori e compatibili con lo stato di emergenza”. Così lo Studio legale Tognozzi e lo Studio legale d’Atri, che difendono l’ex direttore generale dell’Agenzia dogane e Monopoli, Marcello Minenna. “Il professor Marcello Minenna – proseguono – auspica di poter presto definitivamente chiarire, anche dinanzi alla Commissione Covid, quanto già emerso in sede giudiziaria, ove le fantasiose dichiarazioni di Miguel Martina hanno trovato severa smentita nei provvedimenti che hanno escluso qualsivoglia responsabilità del nostro assistito”. “Apprendiamo con sorpresa dalle agenzie che il gruppo Fratelli d’Italia sta tenendo una conferenza stampa per commentare l’andamento dei lavori della commissione Covid, tra l’altro anticipando come già accertati e conclusivi i contenuti di alcune audizioni fin qui svolte. Vorremmo ricordare che questa è una commissione d’inchiesta, non uno strumento ad uso di un singolo gruppo, che è chiamata a mantenere uno sguardo obiettivo, svolgere audizioni, fare un’attività istruttoria e alla fine dei suoi lavori, dopo un’accurata riflessione, approvare una relazione”. Lo dichiarano i componenti di Forza Italia della commissione parlamentare Covid, Licia Ronzulli, Stefano Benigni e Annarita Patriarca.

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