Il Comune di Ardea ha dovuto rinunciare a circa 12mila euro che aveva richiesto nel 2017 a una società che gestisce un ristorante annesso a uno stabilimento balneare. La ragione di questa rinuncia è che i fondi erano stati calcolati su un’area considerata demaniale, per la quale si applica un canone di occupazione di suolo pubblico, ma che in realtà è di proprietà privata della società. Secondo la sentenza del Tar, l’avviso di pagamento del 2017 presentava gravi deficit istruttori e motivazionali. Non erano chiare le ragioni per cui l’oggetto della concessione fosse stato individuato in modo diverso rispetto al titolo rinnovato due anni prima. Nella concessione demaniale marittima si fa riferimento a un’area demaniale di 620 mq, di cui 200 mq di arenile per tavoli e sedie, 140 mq di lastrico solare e 280 mq coperti da manufatti. Tuttavia, nell’avviso di accertamento non era specificato cosa costituisse la pertinenza contestata. La società ha dimostrato che l’intero edificio in cui opera il ristorante è di sua proprietà e ha ipotizzato che il Comune avesse erroneamente classificato come pertinenziale il lastrico solare di 140 mq, che è di sua proprietà. Inoltre, il Comune era consapevole dell’errore di quantificazione del canone, ma sembra che ci siano stati problemi di comunicazione tra i vari uffici amministrativi. Di conseguenza, il pagamento di 12mila euro è stato annullato e il Comune dovrà rimborsare anche 1.500 euro di spese legali.