“Le condizioni del Santo Padre continuano ad essere critiche, pertanto, come spiegato ieri, il Papa non è fuori pericolo. Questa mattina Papa Francesco ha presentato una crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l’applicazione di ossigeno ad alti flussi”. Lo riferisce il bollettino medico diffuso dalla Sala stampa vaticana. “Gli esami del sangue odierni hanno inoltre evidenziato una piastrinopenia, associata ad un’anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni”, prosegue. Il Santo Padre continua ad essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri. Al momento la prognosi è riservata”. Mentre Francesco è ricoverato, si torna a parlare di possibili dimissioni. “Mi sembrano tutte inutili speculazioni. Ora stiamo pensando alla salute del Santo Padre, alla sua ripresa, al suo ritorno in Vaticano: queste sono le uniche cose che contano”, afferma il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, al Corriere della Sera. “Grazie a Dio, le notizie che arrivano dal Gemelli sono incoraggianti, si sta riprendendo. Gli sono state mandate delle pratiche d’ufficio e ciò significa che procede bene”, sottolinea Parolin che, in merito a una sua possibile visita, aggiunge: “È meglio che resti protetto e abbia meno visite possibili, per poter riposare e così rendere più efficaci le terapie a cui è sottoposto”. In questi giorni si è tornato a parlare di “corvi” intorno al Vaticano. “Sinceramente, devo dire che non conosco se ci sono manovre del genere e cerco, in ogni caso, di restarne fuori. D’altra parte – osserva Parolin – penso sia abbastanza normale che in queste situazioni si possano diffondere voci incontrollate o venga pronunciato qualche commento fuori luogo: non è certo la prima volta che accade. Non credo però che ci sia alcun movimento particolare, e finora non ho sentito niente del genere”. Nell’intervista, un richiamo anche ai conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, dove Parolin ha messo in guardia da “imposizioni unilaterali”. “La pace autentica e giusta – rimarca il segretario di Stato vaticano – nasce dal coinvolgimento di tutte le parti in causa. Bisogna che tutti vengano coinvolti e siano disposti a negoziare per arrivare ad accordi mutuamente accettati. Altrimenti la pace non sarà mai stabile e duratura e il mondo diventerà una giungla nella quale aumenteranno i conflitti, con le loro terribili conseguenze di distruzione e di morte”.
“Le condizioni del Santo Padre si sono aggravate”. Ha avuto una crisi respiratoria: è in prognosi riservata
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