lunedì, Febbraio 24, 2025

Tre anni di guerra, la UE a Kiev con Zelensky. Von der Leyen: “Autocrati vedono l’impunità di Putin”

L’Assemblea generale dell’Onu ha approvato gli emendamenti presentati dalla Francia a nome della Ue alla risoluzione Usa sull’Ucraina ‘Path to Peace’. I voti sono stati in un caso 78 sì, 16 no e 67 astenuti; nel secondo caso 60 sì, 18 no e 81 astenuti. L’emendamento russo alla risoluzione americana è stato invece respinto: hanno votato contro 71 Paesi, 59 si sono astenuti e 31 si sono schierati a favore. Gli Usa avevano chiesto di bocciare tutti gli emendamenti. “Speriamo di poter porre fine alla guerra quest’anno”. Lo ha detto Volodymyr Zelensky nel corso della conferenza stampa a Kiev con i leader occidentali, alla domanda su quelli fossero le sue speranze per l’Ucraina ed il suo popolo dopo tre anni di guerra. La risoluzione Usa sulla guerra in Ucraina è stata adottata dall’Assemblea Generale dell’Onu con gli emendamenti proposti dalla Ue. L’Italia ha votato a favore del testo emendato. Il ministro degli Esteri ucrainoAndrii Sybiha ha dichiarato che il voto alle Nazioni Unite sulle risoluzioni rivali che segnano il terzo anniversario dell’invasione del suo Paese da parte della Russia sarà un momento decisivo. Opponendosi a una risoluzione redatta dall’Ucraina e dai suoi alleati europei, gli Stati Uniti hanno presentato una propria risoluzione che non fa riferimento al sostegno della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina e piange la perdita di vite umane durante il “conflitto Russia-Ucraina”. “Il voto a questa risoluzione sarà un test per ogni Paese. Siamo a favore dello stato di diritto o della legge della giungla?”, ha dichiarato Sybiha. Il Canada continuerà a sostenere Kiev nel suo conflitto con la Russia “finché la guerra non sarà finita e finché l’Ucraina non vincerà”, ha dichiarato lunedì ai giornalisti il primo ministro Justin Trudeau. “La mia speranza è che questa guerra non duri un altro anno”, ha dichiarato in una conferenza stampa televisiva dopo aver incontrato i leader a Kiev per un vertice in occasione del terzo anniversario dell’invasione russa. Ungheria e Slovacchia non sostengono il nuovo pacchetto di aiuti militari a Kiev proposto dall’Alta Rappresentante Ue, Kaja Kallas, sul tavolo della riunione odierna dei ministri degli Esteri Ue. “A nome della Slovacchia posso dire che non accetteremo, senza alcun chiarimento, che l’Unione Europea si assuma l’intero onere di finanziare l’Ucraina in questo conflitto finché gli Stati Uniti interromperanno i loro aiuti all’Ucraina” ha detto il capo della diplomazia slovacca Juraj Blanár al termine della riunione. “È necessario – ha aggiunto – che questo argomento venga discusso al vertice, perché la decisione in merito spetterà al Consiglio europeo”. Dello stesso avviso il ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó, che in un punto stampa a margine del Consiglio ha riferito che l’Ue sta valutando di stanziare dai 20 ai 40 miliardi di euro di aiuti militari. “Voteremo no a qualsiasi iniziativa che metta a repentaglio il successo dei negoziati in corso tra Stati Uniti e Russia” ha aggiunto. Fonti diplomatiche precisano che durante la riunione non si è parlato di alcun importo e che si è trattato di una discussione generica, circostanza confermata dallo stesso Blanár nella sua dichiarazione. di peacekeepers. Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha evitato di rispondere a una domanda sulla possibilità che la Spagna invii truppe in Ucraina in un’eventuale forza di peacekeeping per garantire la sicurezza del territorio. “Prima la priorità e un passo alla volta”, ha replicato Sanchez a una domanda nella conferenza stampa dei leader europei a Kiev, in occasione del terzo anniversario dell’invasione russa. “Siamo concentrati sull’apertura di colloqui per negoziare la pace e per questo è cruciale che Ucraina ed Europa siano coinvolte in questo processo di negoziati”, ha detto il leader socialista nel riferirsi alle conversazioni aperte fra Stati Uniti e Russia. “Ritengo anche che sia cruciale per tutti noi fornire le garanzie di sicurezza necessarie all’Ucraina con l’obiettivo che tutti abbiamo di assicurare una pace duratura e giusta all’Ucraina e all’Europa”, ha aggiunto il premier, che oggi ha annunciato 1 miliardo di euro in aiuti militari a Kiev nel 2025.  L’ingresso dell’Ucraina all’Ue sarà “la garanzia di sicurezza più importante per il futuro” di Kiev e “abbiamo già deciso che questo nuovo ciclo istituzionale” per l’Europa “sarà quello dell’allargamento”. Lo detto il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, a Kiev. “Quello che sta facendo l’Ucraina è impressionante perché sta scrivendo un nuovo manuale su come fare riforme in tempi di guerra”, ha sottolineato Costa, facendo quindi riferimento anche al lavoro svolto dai Balcani occidentali e della Moldova per “realizzare l’allargamento”. Dal canto loro, anche i ventisette paesi Ue dovranno lavorare “per fare le riforme necessarie per accogliere questi nuovi Stati membri”.

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