martedì, Febbraio 25, 2025

Circo Massimo, storia di un luogo iconico di cultura e spettacolo

Un viaggio nel tempo: dalle corse delle bighe ai concerti moderni. Situato nell’antica valle tra il Palatino e l’Aventino, il Circo Massimo era il più grande impianto sportivo dell’antica Roma, capace di accogliere fino a 250 mila spettatori. Qui si svolgevano le leggendarie corse delle bighe, gare appassionanti e seguitissime. Gli aurighi che guidavano i carri diventavano agli occhi dei Romani delle vere e proprie star. Oggi continua ad essere uno spazio importante per l’offerta culturale e turistica della città e ospita anche eventi e concerti di artisti di fama internazionale, qualificandosi come luogo di incontro tra storia e contemporaneità. Per visitare il Circo Massimo si può scegliere tra un percorso tradizionale o un’esperienza immersiva grazie alla realtà aumentata della Circo Massimo Experience . Indossando cuffie e visori è possibile rivivere le trasformazioni che l’area ha subito nel corso della storia, dai tempi dei primi re di Roma fino ai giorni nostri. Le corse dei carri, bighe e quadrighe, rispettivamente trainate o da due o quattro cavalli, erano tra gli spettacoli più amati dai Romani. Esistevano quattro squadre contraddistinte dai colori verde, azzurro, rosso e bianco. I campioni arrivavano a guadagnare moltissimo e diventavano beniamini del popolo. Lo stesso accadeva per i cavalli, come ad esempio Numitor. Il suo nome e la sua immagine sono arrivati fino a noi perché incisi su una moneta. I carri partivano dai cancelli (carceres) situati al limite della pista sul lato Tevere. Le postazioni erano dodici quanto i segni zodiacali provviste di cancelli che si aprivano contemporaneamente al via della gara. Sulle gradinate il pubblico esultava e tifava e si creavano anche ottime occasioni di incontro tra uomini e donne, come raccontano Ovidio e Giovenale.

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