Stefania Nobile, figlia di Wanna Marchi, e Davide Lacerenza, suo ex compagno e titolare della “Gintoneria”, locale vip di Milano, sono stati arrestati dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf. Dalle indagini coordinate dalla procura emerge che i due, assieme a un factotum, anche lui finito ai domiciliari, avrebbero procurato ragazze e droga a una serie di clienti. Il legale di Stefania Nobile: “Lei non ha dato alcun apporto diretto né ha ricevuto lucri diretti”. L’avvocato di Stefania Nobile ha commentato: “Escludo totalmente che Stefania Nobile abbia favorito o sfruttato la prostituzione, anche perché, stando alla stessa imputazione, lei non ha dato alcun apporto diretto né ha ricevuto lucri diretti”. Il legale ha chiarito che alla figlia di Wanna Marchi non è stata applicata la misura per fatti di droga e che l’accusa relativa alla prostituzione le viene imputata “perché i proventi sono andati alla società di cui lei è ritenuta amministratrice di fatto”. Farà “immediatamente istanza” al Riesame contro l’arresto, ha ribadito.
Tutte le accuse Le accuse a vario titolo nei confronti della figlia di Wanna Marchi (la ex regina delle televendite non risulta indagata), dell’ex compagno e di Davide Ariganello, il factotum, sarebbero autoriciclaggio, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Le Fiamme Gialle hanno anche sottoposto a sequestro il locale. Nell’ordinanza di custodia cautelare, il gip di Milano, Alessandra Di Fazio, scrive che alla Gintoneria di Milano si fa un “uso smodato” di cocaina con “assunzione simultanea di alcol e droga” senza curarsi delle “conseguenze per la salute” anche quando “una sera una ragazza” ha avuto un malore. Stefania Nobile è ritenuta estranea alle ipotesi di reato di cessioni di droga perché non avrebbe avuto alcun “ruolo”, mentre Lacerenza appare “spregiudicato”, con una vita “al di fuori delle regole” caratterizzata da una certa “insofferenza” per le leggi.
Bevande, cibo e… sostanze stupefacenti Secondo la ricostruzione di inquirenti e investigatori, oltre alla somministrazione di bevande di pregio accompagnate da qualche piatto gourmet, i tre avrebbe offerto alla propria clientela sostanze stupefacenti nonché la possibilità di usufruire di prestazioni sessuali rese da escort, acquisendo da tali attività profitti illeciti, riciclati nell’attività commerciale. In un video del 31 gennaio 2025, girato assieme ad Andrea Diprè (che non è indagato) e pubblicato sui social, Lacerenza si mostra pubblicamente nel consumo di droghe. Nel rapporto con i clienti il 59enne mostra quasi un’ossessione per la cocaina (“fallo pippare che gli fa bene, la cocaina è importante nella vita”) anche quando le ragazze che si prostituivano dentro e fuori il locale lo invitano a fermarsi (“no amo’, basta”).
Il sequestro di 900mila euro Il nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza, oltre ad aver eseguito le misure degli arresti domiciliari, ha sequestrato oltre 900mila euro, ritenuti il provento dell’auto riciclaggio. Le indagini, che hanno portato anche a mettere i sigilli al locale, sono partite dagli accertamenti su Segnalazioni per Operazioni Sospette per l’approfondimento di ipotesi di riciclaggio. Un cliente del giro di prostitute e droga, che ruotava attorno al locale milanese, poteva arrivare a spendere fino a 70mila euro e le escort, che sarebbero state reclutate da Stefania Nobile e dall’ex compagno Davide Lacerenza, erano spesso poco più che maggiorenni. Sono dettagli delle indagini del Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Milano, coordinate dall’aggiunta Bruna Albertini e dalla pm Francesca Crupi, che hanno portato all’ordinanza di arresti domiciliari. Il costo delle serate a base di champagne, cocaina ed escort, andava comunque dai 3mila ai 10mila euro e uno dei clienti più assidui e facoltosi in tre anni e mezzo, dal 2020 al settembre 2023, ha versato oltre 641 mila euro.
“Wanna Marchi sapeva ciò che stava accadendo” Secondo il gip, anche Wanna Marchi sapeva di quel che accadeva nella Gintoneria, attività da cui la indiscussa regina delle televendite, che non è indagata, da un lato prende le distanze e critica e dall’altro mostra compiacenza per gli incassi dovuti non solo agli alcolici e champagne pregiati serviti ai tavoli assieme a piatti gourmet. Dalle intercettazioni riportate, Wanna Marchi, un anno fa, per esempio, ha definito in particolare il cliente che ha speso oltre 640mila euro in circa tre anni una persona schifosa per il suo comportamento scurrile e trash, salvo poi plaudere alle notevoli entrate che le hanno consentito di poter viaggiare in Albania, negli Stati uniti e in Turchia. Inoltre parlando al telefono con il figlio Maurizio, la nota imbonitrice ora in pensione, critica lo stile di vita dell’ex genero, che trascorre il tempo tra prostitute ed escort che poi offre con spregiudicatezza ai clienti, pronosticando futuri seri guai con la giustizia. In un’intercettazione i timori di Stefania Nobile Pure Stefania Nobile, che aveva creato la Ginto Eventi srl, società di catering di Lacerenza usata per giustificare il servizio illegale di delivery, ossia un business differente rispetto alla somministrazione di alimenti e bevande, mostra preoccupazione. Al telefono con Davide Ariganelli, il factotum pure lui ai domiciliari, afferma di aspettarsi l’arrivo delle forze dell’ordine da un momento all’altro e aggiunge che anche un amico poliziotto le ha fatto capire che prima o poi sarebbero stati scoperti. Nonostante ciò la Nobile avrebbe condiviso gli ‘affari sporchi’ dell’ex fidanzato gestendo la parte amministrativo contabile della Gintoneria oltre che i conti di lui. E lo testimoniano i suggerimenti dati a Lacerenza di far risultare l’emissione di scontrini, altrimenti non avrebbero saputo come giustificare gli incassi. In sostanza pur avendo paura di finire di nuovo sotto indagine, secondo la giudice, avrebbe chiuso gli occhi di fronte a quella che è una palese attività criminosa pur di ottenere facili guadagni.
Anche membri delle forze dell’ordine tra i clienti Tra le intercettazioni, spuntano anche dialoghi in cui si fa riferimento a rappresentanti delle forze dell’ordine che sarebbero stati clienti del presunto giro di prostituzione e droga. Nell’ordinanza si fa riferimento, ad esempio, a un militare della Gdf a cui Lacerenza avrebbe offerto prostitute gratuitamente probabilmente in cambio di favori, su cui sono ancora in corso accertamenti. Altri rappresentanti delle forze dell’ordine, inoltre, da quanto si è saputo, sarebbero stati in contatto con Lacerenza per i suoi servizi illeciti. Un militare della Gdf lo avrebbe anche avvisato di un’indagine nei suoi confronti. Nelle intercettazioni, in cui prevalgono il linguaggio scurrile e gli insulti e con molti riferimenti trash, le ragazze vengono spesso chiamate ‘cavalli’ e in un caso si parla anche di una minorenne. La prostituzione minorile, però, non è contestata nell’ordinanza.
Il riferimento al “sindaco ricco” e la cocaina con la “nota influencer” Uno dei clienti, poi, viene chiamato, sempre nelle conversazioni, ‘sindaco ricco’, un’espressione non meglio precisata negli atti. Atti nei quali i clienti non vengono mai identificati, ma i loro nomi sono o puntati od omissati. Si parla di clienti svizzeri (uno avrebbe speso 40mila euro solo per delle bottiglie) o di Dubai. Sempre nelle intercettazioni, Lacerenza si vantava spesso che il suo locale veniva preferito rispetto ad altri milanesi, perché nel suo c’erano in proporzione due prostitute per ogni cliente. Nell’ordinanza sono riportate le testimonianze di una delle prostitute – che ha descritto l’accordo che c’era tra Lacerenza e le ragazze (chiedeva anche che avessero rapporti con lui) – e anche di un imprenditore trentino, di cui non viene indicato il nome. Viene omesso anche il nome di quella che è definita negli atti una nota influencer, non indagata e a cui Lacerenza avrebbe offerto cocaina in un’occasione.
Milano, giro di escort e droga: arrestati Stefania Nobile e il suo ex Davide Lacerenza
