domenica, Marzo 9, 2025

L’amministrazione Trump negozia con Hamas: “Ma non paghiamo”

L’amministrazione Trump sta ”negoziando con Hamas” per liberare gli ostaggi che si trovano ancora nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato lo stesso presidente americano incontrando i giornalisti allo Studio Ovale. “Stiamo discutendo con Hamas. Stiamo aiutando Israele in queste discussioni, perché stiamo parlando di ostaggi israeliani e non stiamo facendo nulla a favore di Hamas. Non stiamo dando soldi”, ha detto il  presidente. “Bisogna negoziare. C’è una differenza tra negoziare e pagare. Vogliamo far uscire queste persone” dalla Striscia di Gaza, ha aggiunto Trump.Il piano arabo per il futuro della Striscia di Gaza ”non soddisfa le aspettative” del presidente americano Donald Trump. Lo ha dichiarato il dipartimento di Stato americano.  “Per quanto riguarda il piano arabo presentato attraverso l’Egitto, questo non soddisfa le aspettative”, ha detto ai giornalisti la portavoce del dipartimento di Stato, Tammy Bruce. Il portavoce di Hamas, Abu Obeida, ha  avvertito che qualsiasi escalation militare israeliana porterà molto probabilmente all’uccisione di altri ostaggi. Obeida ha aggiunto che le minacce israeliane di guerra e il blocco degli aiuti non porteranno al rilascio degli ostaggi e ha ribadito che il gruppo è ancora impegnato a rispettare l’accordo di tregua con Israele, la cui prima fase si è da poco conclusa. I colloqui tra Stati Uniti e Hamas hanno non solo colto di sorpresa, ma anche irritato il premier israeliano Bejamin Netanyahu. A riferirlo è il Times of Israel che cita una fonte del governo israeliano. Israele, ha spiegato la fonte, non era stato informato in anticipo e Netanyahu non è affatto contento delle trattative. L’ufficio del premier aveva rilasciato una dichiarazione concisa in cui si spiegava che Israele aveva espresso direttamente agli Stati Uniti la sua posizione riguardo i contatti. La fuga di notizie avrebbe portato a uno stop dei negoziati a Doha, in gran parte concentrati sul rilascio dell’ostaggio americano-israeliano Edan Alexander e la restituzione delle salme di altri quattro ostaggi con doppia nazionalità. La fonte ha smentito che siano stati fatti progressi e che si sia discusso anche della fase due dell’accordo tra Hamas e Israele.

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