sabato, Marzo 22, 2025

Netanyahu: “Potrebbe aprirsi un fronte ampio in Cisgiordania, siamo solo all’inizio”. Gaza denuncia: “Già 470 morti”

Nella Striscia di Gaza è salito a 470 il bilancio delle persone rimaste uccise dalla ripresa dei raid israeliani su larga scala che hanno portato alla rottura della tregua. Il bilancio è stato riportato dalla protezione civile locale. Ma il premier israeliano Netanyahu ha avvertito: “Questo è solo l’inizio, d’ora in poi i negoziati con Hamas solo sotto le bombe”. E poi ha aggiunto: “Siamo consapevoli della possibilità che possa aprirsi un fronte più ampio in Giudea e Samaria (la Cisgiordania, ndr)”. A Tel Aviv e Gerusalemme in migliaia sono scesi in piazza contro il governo e la ripresa del conflitto nella Striscia. In piazza anche i parenti degli ostaggi. Un missile balistico lanciato dallo Yemen è stato abbattuto dall’aeronautica militare israeliano prima che entrasse nello spazio aereo. Le sirene di allarme hanno risuonato in tutto il centro di Israele e nell’area di Gerusalemme, e le Forze di difesa israeliane affermano che “sono state attivate in conformità al protocollo”, a causa del timore della caduta di detriti. Lo riportano i media israeliani. Secondo il “Times of Israel” i ribelli Houthi dello Yemen hanno rivendicato la responsabilità del missile, affermando che l’obiettivo fosse l’aeroporto Ben Gurion. In un attacco aereo israeliano nell’estremo nord di Gaza sono morte almeno 17 persone e almeno 30 sono rimaste ferite. Lo riferiscono le autorità sanitarie palestinesi. L’esercito israeliano non ha commentato. Il raid ha colpito una veglia funebre nell’area di Salateen a Beit Lahiya, pertanto la maggior parte delle vittime apparteneva alla stessa famiglia, ha dichiarato Fares Awad, capo del servizio di emergenza del ministero della Salute nel nord di Gaza. Tra i morti ci sono almeno due bambini di 11 e 16 anni e un uomo di 65 anni è morto insieme a due dei suoi figli, ha detto Awad all’Associated Press.

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