La Croce Rossa denuncia: “Colpita la nostra sede a Rafah”. L’esercito israeliano ammette: “Spari per errore”. Le immagini di “colonne di carri armati che si dirigono verso Gaza” sono state diffuse dall’Idf. La lunga scia di sangue dell’offensiva israeliana sulla Striscia ha superato il tragico bilancio dei 50mila morti, secondo le autorità di Hamas. Nella notte l’esercito israeliano ha annunciato di aver attaccato nuovamente due basi militari nella Siria centrale, anche vicino a Palmira. Dalle piazze in Israele e dalle cancellerie mondiali si solleva l’appello a tornare al dialogo, ma il governo di Netanyahu tira dritto sul fronte militare, con le sue forze militari che hanno colpito l’ospedale Nasser a Khan Yunis, provocando almeno 5 morti e numerosi feriti. Tra le vittime c’è Ismail Barhoum, che il ministro della Difesa, Israel Katz, ha identificato come “il nuovo premier di Hamas a Gaza”. Hamas pubblica un video con due ostaggi israeliani ancora in vita. In Cisgiordania, il regista palestinese premio Oscar per “No other land” è stato brutalmente picchiato dai coloni ebraici. Polemiche negli Usa dopo che il direttore della rivista The Atlantic è stato invitato, per errore, in una chat sui piani di attacco americani contro gli Houthi nello Yemen. Questa fuga di notizie potrebbe avere conseguenze di vasta portata sulla sicurezza nazionale americana. L’esercito israeliano ha dichiarato di aver nuovamente attaccato due basi militari nella Siria centrale. Le Forze di difesa israeliane hanno “colpito le capacità militari rimaste nelle basi siriane di Tadmur e T4”, ha affermato l’esercito israeliano riferendosi ai siti di Palmira e altri a 50 chilometri a ovest della città. “Le Idf continueranno ad agire per rimuovere qualsiasi minaccia ai cittadini dello Stato” ebraico, viene aggiunto.
Da Hamas un video che mostra in vita gli ostaggi israeliani Elkana Bohbot e Yosef-Haim Ohana
