L’incontro tenutosi per presentare i risultati dello studio sul campanile di San Giulio, poi Sant’Egidio, ha evidenziato l’importanza di valorizzare il patrimonio storico e archeologico di Civitavecchia. La vice sindaca Stefania Tinti ha aperto la conferenza esprimendo la soddisfazione dell’Amministrazione per questo progetto, che contribuisce a far emergere la ricchezza storica della città. Roberta Galletta, delegata al patrimonio archeologico, ha sottolineato la necessità di una nuova sensibilità verso una parte della storia spesso trascurata, evidenziando le potenzialità di sviluppo legate alla cultura storica. L’architetto Francesco Correnti ha richiamato l’attenzione sull’importanza della collaborazione tra amministrazione, associazioni e istituzioni scientifiche per la valorizzazione della memoria storica. La professoressa Francesca Romana Stasolla ha evidenziato il forte legame tra l’Università La Sapienza e Civitavecchia, richiamando i traumi storici che hanno segnato il territorio. Infine, la professoressa Federica Vacatello ha illustrato le metodologie di studio utilizzate, tra cui rilievi digitali e l’uso di droni, per analizzare il campanile e il suo contesto viario, rivelando la sua importanza storica. L’approccio non invasivo ha permesso di raccogliere dati significativi, rafforzando l’idea che il sito riveste un ruolo cruciale nella storia del territorio. Questa iniziativa rappresenta quindi non solo un’opportunità per riscoprire il passato, ma anche per orientare il futuro verso un turismo culturale sostenibile.
Le scoperte sul campanile di San Giulio di Civitavecchia… senza effettuare scavi
