Il Municipio I di Roma sta proponendo l’introduzione di un divieto di fumo nelle aree pubbliche del centro storico, seguendo l’esempio di altre città come Milano, Torino, Melbourne e New York. La proposta, avanzata dal consigliere Lorenzo Minio Paluello e supportata dalla Lista Civica Gualtieri, è stata presentata alla commissione Politiche sociali e potrebbe approdare, già nei prossimi giorni, sul tavolo del consiglio comunale.
La propostaL’unico precedente italiano è quello di Milano, dove, già da gennaio 2023 è stato introdotto il divieto di fumo in tutte le aree pubbliche all’aperto, comprese strade, parchi e tavolini all’aperto, con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’aria. Un provvedimento ben accolto dalla cittadinanza, motivo per cui la giunta della Capitale si propone di replicare il successo di tali misure. Attualmente, il divieto di fumo a Roma riguarda solo parchi e giardini pubblici, come previsto dal regolamento di polizia urbana. La risoluzione propone di estendere questa interdizione a tutte le aree pubbliche all’aperto, eccetto in luoghi appositamente designati per i fumatori, che saranno attrezzati con cestini e pannelli informativi per sensibilizzare la cittadinanza. “Raccogliendo – recita il testo – un consenso diffuso tra i cittadini e migliorando la qualità dell’aria”. Il testo in consiglio comunale Il documento, firmato da Lorenzo Minio Paluello, consigliere e capogruppo di Roma Futura, e Nathalie Naim, leader della Lista civica Gualtieri in Municipio, è stato discusso il 19 marzo. Durante la seduta, la maggioranza ha votato compatta a favore, ma l’assenza di alcuni consiglieri ha portato a una votazione in parità, con i voti contrari dell’opposizione. Nonostante ciò, la proposta sarà discussa nuovamente in consiglio giovedì prossimo, anche senza il parere della commissione. “Non si tratta di una battaglia contro i fumatori, ma una scelta di civiltà – afferma il capogruppo di Roma Futura al quotidiano “La Repubblica” – l’esempio di città come Milano e Amsterdam dimostra che regolamentare il fumo all’aperto è possibile e che i cittadini sono pronti a cambiamenti che portano benefici collettivi. Chiediamo quindi che il centro storico di Roma, già Patrimonio dell’Umanità Unesco, diventi un modello di salute pubblica e sostenibilità, con regole chiare e applicabili per garantire aria più pulita e spazi condivisi più vivibili. Il testo sottolinea, inoltre, la necessità di tutelare la salute dei cittadini, ricordando che il fumo è una delle principali cause di malattie respiratorie, cardiovascolari e oncologiche, sia per i fumatori che per i non fumatori, che rischiano di essere esposti al fumo passivo.
“Stop alle sigarette nel centro storico di Roma”, verso il divieto di fumo all’aria aperta
