sabato, Marzo 29, 2025

Turchia, 1400 arresti ma la piazza brucia nonostante il divieto. Erdogan: “Chi provoca caos pagherà”

Anche dopo oltre 1400 arresti e duri scontri con le forze dell’ordine, la Turchia resta in piazza per il sindaco di Istanbul arrestato con l’accusa di corruzione e sospeso dall’incarico, nonostante il divieto imposto sulle manifestazioni politiche nei giorni scorsi. Il processo a carico del sindaco del partito progressista d’opposizione Chp rivale del partito islamista Akp del presidente, è stato considerato da molti “fuorilegge”. “Azioni non autorizzate si svolgono nella nostra provincia e coloro che vi partecipano ricorrono alla violenza, sussiste una minaccia per la sicurezza e si osserva che la proprietà pubblica è stata danneggiata”, si legge nel comunicato della prefettura che vieta cortei, sit-in e altre iniziative di mobilitazione “fino alle 23.59 di martedì primo aprile”. Ad oggi arrivano esattamente a 1.418 i sospettati arrestati in quelle che il governo di Ankara considera manifestazioni illegali tenutesi dal 19 marzo 2025″, ha scritto su X il ministro degli Interni Ali Yerlikaya. Oppositori politici, manifestanti e giornalisti finiscono nel mirino della repressione in quella che comincia a mostrare tutti i sintomi di una dittatura. Le restrizioni sono state annunciate nei giorni scorsi anche in altre città come Istanbul e Izmir (Smirne), ma la piazza continua a sfidarle in segno di protesta per l’arresto di Ekrem Imamoglu, sindaco della città sul Bosforo “sospeso temporaneamente” dall’incarico e rivale politico numero uno del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Il leader del Partito Repubblicano del Popolo (CHP) Ozgur Ozel, gli ha fatto visita nel carcere di massima sicurezza di Silivri, a ovest di Istanbul, dove è stato trasferito. Da lui si attendono notizie sullo stato di salute del primo cittadino che ha trascorso la sua seconda notte in carcere. Stasera invita ancora la piazza all’ultimo raduno del CHP davanti al municipio di Istanbul, dove il partito nominerà un membro del consiglio in sostituzione di Imamoglu. “Lo spettacolo dell’opposizione prima o poi finirà e si vergogneranno del danno provocato al Paese”, ha tuonato Erdogan convinto che “questo movimento si è trasformato in violenza allo stato puro”. “Coloro che hanno istigato questo caos saranno chiamati a risponderne”, ha affermato in un discorso televisivo.

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