Nuovi attacchi aerei degli Stati Uniti in diverse zone dello Yemen, tra cui la capitale San’a, dove sarebbe stato colpito l’aeroporto internazionale. Gli attacchi aerei statunitensi hanno colpito siti in tutto lo Yemen controllato dai ribelli Houthi nelle prime ore di venerdì, compresi quartieri nella capitale, Sana’a. L’entità dei danni e delle vittime non è ancora chiara, sebbene il numero di attacchi appaia particolarmente intenso rispetto ad altri giorni della campagna iniziata il 15 marzo. I primi resoconti degli Houthi descrivono almeno 7 persone ferite a Sana’a. Altri attacchi hanno colpito la città portuale di Hodeida sul Mar Rosso, la roccaforte dei ribelli di Saada e nei governatorati di al-Jawf, Amran e Marib. Secondo l’Associated Press la nuova operazione americana è più estesa di quelle sotto l’ex presidente Joe Biden, poiché gli Stati Uniti passano dal prendere di mira solo i siti di lancio al colpire personale di grado più elevato e al lancio di bombe sulle città. La Knesset, il parlamento israeliano, ha approvato un disegno di legge per modificare la composizione del comitato per le nomine giudiziarie e porlo sotto il controllo della politica, in quello che è ampiamente considerato un duro colpo all’indipendenza della magistratura. Lo riportano i media israeliani. È la prima volta nella storia di Israele, scrive Haaretz, che il processo di scelta dei giudici sarà di fatto controllato dalla Knesset. Il potere della Corte Suprema sarà ridotto, mentre il ruolo dell’ordine degli avvocati sarà eliminato. Contro la legge sono già state presentate 3 petizioni all’alta corte di giustizia.
Il partito palestinese Fatah ha annunciato il suo sostegno alle richieste dei manifestanti che negli ultimi due giorni sono in scesi per le strade di diverse zone della Striscia di Gaza per chiedere la fine del potere di Hamas nella zona. Mentre il gruppo islamico ha lasciato intendere che le manifestazioni contro il suo movimento degli ultimi due giorni servono gli interessi di Israele nel “dividere le fila” palestinesi, in una dichiarazione rilasciata oggi Fatah afferma che “coloro che hanno preso parte alle proteste a Gaza sono cittadini neutrali e non sono affiliati al nostro partito”. Ha anche spiegato di sostenere queste proteste perché chiedono la fine della guerra nella Striscia devastata ed ha inoltre sottolineato che la fase successiva a Gaza richiede un organismo legittimo che si occupi della ricostruzione e degli aiuti. Hamas si è pronunciato oggi per la prima volta sulle manifestazioni anti-Hamas e contro la guerra a Gaza degli ultimi giorni, sostenendo che in realtà sono contro Israele e che “ci sono quelli che stanno cercando di deviare le proteste spontanee per servire l’agenda dell’occupazione”. “Ci si aspettano dimostrazioni da parte di persone che affrontano lo sterminio, contro la guerra e la distruzione. Le persone chiedono di fermare l’aggressione, ma il nemico e altre parti con programmi politici stanno deviando le proteste spontanee per servire l’agenda dell’occupazione e stanno cercando di dipingerle come se i dimostranti fossero contro la resistenza”, ha dichiarato un alto responsabile di Hamas Basem Naim al canale qatariota al Arabya.
Vasto attacco americano sullo Yemen. A Gaza si protesta contro Hamas
