lunedì, Marzo 31, 2025

Volenterosi uniti su sanzioni, non sull’invio di truppe 

Il presidente francese Emmanuel Macron avanza sulla “forza di rassicurazione”, a guida franco-britannica, che sarà composta anche da “altri Paesi europei” e che sarà dislocata non al fronte, ma “in alcune località strategiche” dell’Ucraina, come “elemento di dissuasione” contro eventuali ulteriori “aggressioni russe”. Per cominciare a pianificare l’invio dei soldati, Macron e il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer hanno concordato di inviare in Ucraina “nei prossimi gjorni” una missione franco-britannica, che dovrà lavorare con gli ucraini sia per “rafforzarne” l’esercito, prima “garanzia di sicurezza” non solo per Kiev, ma per “tutta l’Europa”, sia per iniziare a preparare l’operazione, che dovrebbe essere dispiegata dopo un eventuale “cessate il fuoco” e che non avrà “compiti di peacekeeping”. Macron ha riconosciuto che, sull’invio di questa forza di “rassicurazione”, non c’è “unanimità” tra gli Stati che si sono ritrovati a Parigi, ma ha aggiunto che “non occorre” l’unanimità per inviare queste forze nel Paese invaso. Questa forza di rassicurazione, ha precisato, non andrebbe “a detrimento” della protezione del fianco orientale della Nato. Il presidente russo Vladimir Putin ha avanzato l’idea di una “amministrazione transitoria” per l’Ucraina, sotto l’egida dell’ONU, al fine di organizzare un’elezione presidenziale “democratica” nel Paese e poi negoziare un accordo di pace con le nuove autorita’. “Potremmo naturalmente discutere con gli Stati Uniti, anche con i Paesi europei, e naturalmente con i nostri partner e amici, sotto l’egida dell’ONU, la possibilita’ di istituire un’amministrazione di transizione in Ucraina”, ha dichiarato Putin durante una visita a Murmansk (nord-ovest). Il presidente russo Vladimir Putin ipotizza colloqui “con gli Stati Uniti e persino con i Paesi europei, oltre che con i nostri partner e amici” sulla “possibilità di una governance temporanea in Ucraina sotto gli auspici delle Nazioni Unite” che consenta al Paese di tenere le elezioni e “insediare un governo che goda della fiducia del popolo”. Un governo con cui “poi avviare i negoziati su un trattato di pace, firmare documenti legittimi che saranno riconosciuti in tutto il mondo e saranno affidabili e stabili”. “Questa è solo un’opzione, non sto dicendo che non ce ne siano altre”, ha rimarcato il presidente russo. Secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa russe, Putin ha ribadito di ritenere le attuali autorità ucraine “non legittime”, dal momento che “non si sono tenute le elezioni” e che la Costituzione ucraina prevede che “siano nominate dal presidente””. Quindi, ha aggiunto, dal momento che il presidente Volodymyr Zelensky “è illegittimo, allora lo sono anche tutti gli altri”. “La Russia non vuole alcun tipo di pace”, ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky al termine del vertice a Parigi a cui hanno partecipato una trentina di alleati di Kiev. Il vertice, durato più di tre ore all’Eliseo, aveva lo scopo di mettere a punto le garanzie di sicurezza per Kiev, compreso un eventuale dispiegamento militare europeo come parte di un futuro accordo di pace con la Russia, ancora molto ipotetico. 

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