Le vittime del terremoto di magnitudo 7.7 che ha colpito il Myanmar potrebbero, secondo le stime, “arrivare fino a 10mila”. A dirlo è Ranieri Sabatucci, ambasciatore dell’Unione Europea in Myanmar. “Ancora si fa molta difficoltà a capire l’entità della crisi, anchese abbiamo elementi che ci permettono di stimare questa entità”, afferma Sabatucci. “Incrociando immagini satellitari atraverso il sistema dell’Unione Europea Copernicus con quelle che sono state esperienze simili in altri Paesi o in Myanmar stesso, è possibile quantificare che le vittime siano probabilmente più di 2.000 e forse potrebbero arrivare a circa 10mila”, ha spiegato l’ambasciatore dell’Ue in Birmania. Il numero dei feriti invece “potrebbe variare tra i 10mila e i 50mila”. Sostegno umanitario urgente dopo il terremoto più forte del secolo: è quello di cui hanno bisogno i bambini e le bambine in Myanmar, dice Save the Children, mentre il bilancio delle vittime aumenta di ora in ora. “Stiamo ancora cercando di raccogliere informazioni” spiega Amy Sawitta Lefevre, operatrice di Save the Children da Bangkok. “Sappiamo che ai bambini e alle bambine servirà acqua e aiuto medico. E bisognerà riunire coloro che sono stati separati dalle famiglie a causa del terremoto”. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha annunciato di aver attivato il suo sistema di gestione delle emergenze e la mobilitazione del suo centro logistico a Dubai per preparare i rifornimenti per i feriti e la portavoce Margaret Harris ha sottolineato che sta coordinando la sua risposta al terremoto dal suo quartier generale a Ginevra. “Dopo il terremoto, si rischia un’emergenza sanitaria: gli ospedali, già poco attrezzati e con strumentazioni inadeguate, sono già al collasso e mancano farmaci. Inoltre, per i soccorsi, tentare di raggiungere la zona dell’epicentro del sisma è difficile anche per la guerriglia. Chi proviene dalla Thailandia, una delle porte principali per raggiungere la zona, deve infatti attraversare un’area estremamente pericolosa”. Questo l’allarme lanciato da Angelo Conti dell’ong Medacross che opera in Myanmar. “Non appena le condizioni di sicurezza lo consentiranno, porteremo farmaci e le nostre cliniche mobili al nord” aggiunge Conti.
Terremoto in Myanmar, ambasciatore Ue: “Le vittime potrebbero arrivare fino a 10mila”
