Il racconto del professor Livio Spinelli offre uno spaccato toccante e significativo della vita di Rosario Bentivegna e delle sue connessioni con il territorio di S. Marinella e S. Severa. La narrazione mette in luce non solo la giovinezza di Bentivegna, ma anche il contesto storico e sociale in cui si trovava, evidenziando come le esperienze di vita, le amicizie e le conversazioni avessero un impatto profondo sulle sue convinzioni politiche. La figura di Michele di Veroli, un bambino che trascorreva le vacanze a S. Marinella, rappresenta un simbolo della spensieratezza infantile, in netto contrasto con il tragico destino che attendeva molti giovani durante la Seconda Guerra Mondiale. La decisione del sindaco Silvio Caratelli di intitolare una via a Michele dimostra come la memoria e il ricordo delle vittime siano fondamentali per la comunità. Inoltre, l’interazione tra Rosario e Luciano Vella, un dirigente del Partito Comunista, evidenzia come le idee e le ideologie politiche si diffondessero anche tra i giovani, influenzando le loro scelte future. La crescente sfiducia di Rosario verso il fascismo, culminata nella sua adesione ai Gruppi di Azione Patriottica (Gap), è un chiaro esempio di come le esperienze personali possano trasformare le convinzioni politiche e portare a scelte coraggiose in tempi di oppressione. Infine, il ricordo di Egidio Cristini, “il poeta muratore”, che onora i suoi amici caduti, sottolinea l’importanza della memoria collettiva e della cultura come strumenti per mantenere viva la storia e il sacrificio di coloro che hanno lottato per la libertà. La narrazione di Spinelli non solo ricorda le vittime, ma invita anche a riflettere sulle lezioni del passato e sull’importanza di preservare la memoria storica.
Rosario Bentivegna, più giovane vittima delle fosse Ardeatine, da piccolo frequentava Santa Marinella e Santa Severa
