E’ ancora in corso l’interrogatorio di convalida del fermo davanti al gip di Roma, per il giovane senza fissa dimora, finito in carcere con l’accusa di aver appiccato sei roghi in poche ore a Ostia, bruciando cabine e pedalò. Il 24nne, individuato grazie alle immagini dei sistemi di videosorveglianza e arrestato dalla polizia, nella confessione fatta giovedì scorso davanti al pm Opilio, ha raccontato di aver fatto tutto da solo per tristezza, noia e frustrazione. Di aver dato fuoco ai sei 6 stabilimenti balneari, utilizzando pezzi di plastica e legno, bombolette spray e un accendino. Chi indaga tuttavia, non vuole lasciare nulla la caso, con l’inchiesta per incendio doloso coordinata dal procuratore aggiunto Conzo che procede a 360 gradi. Il sospetto che ci sia dietro una regia e che il ragazzo abbia agito su commissione non è escluso, anche se al momento non sarebbe emersa la presenza di complici. Troppe sono le coincidenze legate alla battaglia delle concessioni balneari. Poco prima dei roghi infatti il Consiglio di Stato ha dato l’ok alle gare indette sul destino di 31 stabilimenti, di cui cinque rientrano proprio tra quelli interessati dalle fiamme, con il sindaco Gualtieri che ha ribadito: nessuno fermerà le gare. Per il giovane, cresciuto nel quartiere San Giovanni, in un contesto familiare difficile, la procura disporrà una perizia psichiatrica.
