mercoledì, Aprile 2, 2025

L’Unicef: “Almeno 322 bambini uccisi dal 18 marzo”. Qatargate, 2 arresti nell’ufficio di Netanyahu

La ripresa dell’offensiva militare israeliana nella Striscia di Gaza ha provocato la morte di almeno 322 bambini in dieci giorni, nel territorio palestinese già duramente colpito dall’assedio. Lo ha annunciato l’Unicef. “Si ritiene che la rottura del cessate il fuoco e la ripresa di intensi bombardamenti e operazioni di terra nella Striscia di Gaza abbiano causato la morte di almeno 322 bambini e il ferimento di altri 609, il che rappresenta una media giornaliera di oltre 100 bambini uccisi o mutilati negli ultimi dieci giorni”, ha dichiarato l’agenzia Onu per l’infanzia. Secondo l’Unicef, “la maggior parte di questi bambini era sfollata e si rifugiava in tende di fortuna o in case danneggiate”. L’organizzazione ha precisato che le stime includono anche i bambini che potrebbero essere stati uccisi o feriti durante l’attacco del 23 marzo al reparto di chirurgia dell’ospedale Nasser, nel sud della Striscia.  Israele ha rilanciato la sua campagna militare il 18 marzo, con intensi bombardamenti e una nuova offensiva di terra, rompendo la tregua con Hamas che era entrata in vigore il 19 gennaio. “Il cessate il fuoco ha fornito una rete di sicurezza disperatamente necessaria per i bambini di Gaza”, ha dichiarato Catherine Russell, direttrice dell’UUnicef,. Ora, “i bambini sono di nuovo immersi in un ciclo di violenza mortale e di privazioni”, ha aggiunto. Dalla ripresa dell’offensiva, secondo il Ministero della Sanità di Gaza, 1.001 persone sono state uccise, portando il bilancio complessivo delle vittime a 50.357 morti. Secondo l’Unicef,, tra le vittime ci sono 15.000 bambini.La collaborazione tra la Turchia e le nuove autorità siriane preoccupa, e non poco, Israele, soprattutto sul piano militare. “Se una base aerea turca fosse stabilita in Siria, minerebbe la libertà di manovra di Israele”, ha detto ieri fonte della sicurezza israeliana citata dal Jerusalem Post. “Questa è una potenziale minaccia cui ci opponiamo”, ha ammonito. Il timore è il presidente Ahmed al Sharaa, che Erdogan aveva sostenuto nella battaglia per deporre Bashar al Assad, possa ricambiare il favore e consentire alla Turchia di stabilire basi militari in Siria. La preoccupazione è reale in Israele, tanto che nelle ultime settimane, i vertici della sicurezza hanno avuto diverse riunioni dedicate alla questione, ha spiegato ancora il quotidiano. E del resto Erdogan di recente ha lanciato segnali tutt’altro che distensevi verso Israele, che critica duramente per l’operazione militare a Gaza. “Che Allah porti distruzione e rovina su Israele”, ha detto pochi giorni fa. Non solo di discussioni si e’ trattato. “Abbiamo recentemente preso di mira la base militare T4 per inviare un messaggio che non consentiremo ostacoli alla nostra liberta’ di manovra”, ha spiegato la fonte della sicurezza. Israele non si fida di al Sharaa e della sua svolta moderata: “E’ un classico islamista. Ha obiettivi sia a breve che a lungo termine. I suoi obiettivi a lungo termine non sono cambiati: è il nostro nemico”. Almeno tre persone sono state uccise martedì in un attacco israeliano notturno che ha colpito i sobborghi meridionali della capitale libanese Beirut, ha dichiarato il Ministero della Sanità, mentre l’esercito israeliano ha affermato di aver condotto l’attacco con l’obiettivo, raggiunto, di uccidere un leader di Hezbollah. “L’incursione del nemico israeliano nei sobborghi meridionali ha causato tre martiri e sette feriti, secondo un nuovo rapporto”, ha dichiarato il ministero della Sanità libanese, citato dall’agenzia di stampa nazionale libanese Ani. Israele ha informato i Paesi mediatori che avrebbe chiesto il rilascio di 11 ostaggi vivi prima di qualsiasi nuovo accordo con Hamas. In cambio, Israele accetterebbe un cessate il fuoco e il rilascio di un numero imprecisato di prigionieri palestinesi. Secondo i termini di Israele, che ha rotto la tregua faticosamente raggiunta dopo mesi di guerra e negoziati, le trattative per la fase successiva dell’accordo durerebbero quaranta giorni e inizierebbero dopo il rilascio degli 11 ostaggi. Durante questo periodo, Israele cesserà di combattere a Gaza. Inoltre, il quinto giorno dei negoziati, Hamas sarà tenuto a fornire informazioni complete su tutti gli ostaggi detenuti e a restituire i corpi di 16 ostaggi dieci giorni dopo. Israele esige che tra le persone liberate ci sia il soldato Edan Alexander, di nazionalità americana.

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