lunedì, Aprile 14, 2025

No scorie: è il giorno della manifestazione

La manifestazione contro il deposito nazionale di rifiuti radioattivi nella Tuscia, prevista a Vulci il 6 aprile, rappresenta un’importante mobilitazione per la tutela del territorio e della salute dei cittadini. Il sindaco di Tarquinia, Francesco Sposetti, ha sottolineato l’importanza di partecipare all’iniziativa, che vedrà la partecipazione di associazioni, comitati e cittadini uniti nella ferma opposizione a questa scelta. L’evento avrà luogo nel suggestivo Parco naturalistico e archeologico di Vulci, un luogo simbolico che rappresenta la ricchezza culturale e naturale della provincia. L’organizzazione ha previsto un itinerario accessibile a tutti, compresi coloro che hanno difficoltà motorie, per garantire una partecipazione massiccia e inclusiva. Il corteo si snoderà in un contesto di straordinaria bellezza, caratterizzato da resti archeologici etrusco-romani e un paesaggio naturale ricco di fauna e flora. La mobilitazione non è isolata, ma si inserisce in un contesto più ampio di resistenza contro l’ipotesi di localizzare il deposito di scorie nucleari nella Tuscia, un tema che ha suscitato grande preoccupazione tra i cittadini e le istituzioni locali. Diverse organizzazioni, tra cui la Fondazione Bio-distretto della Via Amerina e delle Forre, hanno espresso il loro sostegno alla manifestazione, evidenziando il consenso popolare e l’unità delle istituzioni democratiche nella lotta contro questa minaccia. Il segretario di Orizzonte, Stefano Sebastiani, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di proteggere l’ambiente e le risorse naturali della Tuscia, sottolineando i rischi idrogeologici e sismici legati alla realizzazione del deposito. La manifestazione si propone non solo come un momento di protesta, ma anche come un’occasione per rafforzare il legame della comunità con il proprio territorio, riaffermando un impegno collettivo per la sua salvaguardia. Inoltre, si prevede un altro appuntamento significativo per il 11 maggio a Corchiano, evidenziando l’impegno continuo della comunità nella lotta contro la realizzazione del deposito. La mobilitazione di Vulci è quindi vista come un passo fondamentale per rafforzare la resistenza locale e per sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica e le istituzioni sui rischi di tale progetto. La Tuscia si muove unita, per proteggere il proprio futuro e quello delle generazioni a venire.

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