lunedì, Aprile 7, 2025

Piazza per l’Europa, Prodi: “La più grande democrazia non è più democrazia”

“Una piazza per l’Europa”, il format proposto dall’editorialista del quotidiano la Repubblica, Michele Serra, è arrivato anche a Bologna per volere dei sindaci Matteo Lepore e Sara Funaro di Firenze. E a Bologna c’era in prima fila ancora lui, Michele Serra, dopo la manifestazione di Roma del 15 marzo: “Ci hanno detto che non abbiamo una piattaforma, ma invece c’è: è l’Europa”. Trasmesso in piazza il video-messaggio di Romano Prodi che ricorda ancora il Manifesto di Ventotene e lo spirito con cui venne scritto. “Noi vogliamo, come sindaci, portare in piazza le persone che vogliono unire l’Europa”. Questa è “una giornata che ha l’obiettivo di portare avanti un messaggio chiaro: un’Europa divisa è un’Europa più debole”, ha detto il sindaco Lepore ai cronisti in piazza Maggiore. “Noi – spiega – siamo per la difesa comune, siamo contrari al riarmo degli stati europei, ma questo non significa che non si debba lavorare politicamente per unire l’Europa, perché chi in questi anni è avanzato, addirittura anche con l’invasione militare dell’Ucraina, chi ha occupato anche i mezzi di comunicazione, chi è entrato dentro i paesi europei attraverso la propaganda nazionalista e estremista, lo ha fatto proprio perché l’Europa era divisa. E quindi noi pensiamo che oggi sia soprattutto un soggetto che manchi, che è la società civile, la quale noi oggi diamo spazio”. Lepore ha poi ricordato il ruolo della città di Firenze, co-organizzatrice dell’evento: “E’ una manifestazione di due città. Con Sara Funaro che voglio ringraziare, si è deciso di organizzare una manifestazione aperta, quindi abbiamo invitato anche il centrodestra, i cittadini che non necessariamente hanno votato il centrosinistra, quindi a noi interessa il giusto cosa succede tra i partiti, oggi interessa che la società civile sia in piazza e condivida con noi alcuni principi e alcuni valori, come la nostra Costituzione” Non solo Europa ma anche pace in Medio Oriente e in Ucraina, diritti umani, tutela dell’ambiente, libertà di ricerca, Ius Soli. Sul palco della manifestazione si sono alternati tanti oratori. Alessandro Bergonzoni ha fatto ascoltare alle oltre 5mila persone presenti in piazza il suono di una sirena di guerra con l’invito: “Restiamo umani”. Dopo di lui, la giornalista, inviata di guerra, Francesca Mannocchi, ha sottolineato come “l’identità europea dipenda anche da quello che accade in questo momento a Gaza. Voglio un’Europa che condanna i crimini di guerra. Non vince nessuno se muoiono cento bambini al giorno, perdiamo tutti” A concludere la manifestazione le note dell’Inno alla Gioia intonate dalla tromba di Paolo Fresu. La manifestazione promossa da Potere al Popolo si era radunata in contemporanea a quella dei sindaci nella vicina piazza San Francesco, sempre nel centro di Bologna, per contestare il riarmo. In piazza striscioni e bandiere di Usb, del collettivo Cambiare Rotta e di altre sigle antagoniste. Molte bandiere della Palestina e molte persone che avevano aderito all’appello a manifestare contro il riarmo, con slogan anche contro i sindaci Lepore e Funaro che hanno promosso l’altra manifestazione. Verso le 16 quello che doveva essere un presidio statico ha deciso di muoversi in corteo, con l’obiettivo dichiarato di raggiungere piazza Maggiore dove era in corso la manifestazione pro Europa. In via Ugo Bassi, la strada centrale che collega le due piazze del centro della città, i manifestanti si sono fermati davanti al cordone di polizia. E’ stata anche bruciata una bandiera dell’Unione Europea. Quando il corteo ha provato a sfondare il cordone, la polizia ha reagito respingendo i manifestanti con gli scudi e con qualche manganellata. A quel punto il corteo è tornato indietro ed è proseguito lungo via Marconi, in direzione opposta rispetto alla manifestazione organizzata dai sindaci.

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