Ieri mattina, migliaia di persone si sono unite in una marcia nel parco archeologico di Vulci per esprimere un forte no alla realizzazione del deposito nazionale di scorie nucleari nei 21 siti ritenuti idonei nella Tuscia, di cui 5 considerati “altamente probabili” da Sogin. L’evento, organizzato da Tuscia in Movimento, è stato il secondo dopo un incontro tenutosi al teatro comunale di Canino nel 2024. La marcia, che ha avuto inizio alle 10.30, ha coperto un tragitto di circa 2 chilometri, passando per luoghi significativi come il Criptoportico e il Mitreo, e culminando al Parco naturale Casaletto Mengarelli. L’incontro ha avuto una forte vocazione inclusiva, permettendo anche la partecipazione di persone diversamente abili grazie a una navetta attrezzata. Gli organizzatori hanno creato un’area dedicata ai bambini con attività sportive per coinvolgerli nella causa. Durante il corteo, slogan come “Giù le mani dalla Tuscia” e “No scorie, no nucleare” sono stati esposti sui numerosi striscioni portati dai rappresentanti dei vari comitati provenienti da tutta la provincia. Erano presenti anche numerosi sindaci delle località coinvolte, tra cui Chiara Frontini, il sindaco di Viterbo, che ha recentemente assistito all’evento di nascita del comitato No scorie di Viterbo. Al suo fianco, il presidente della Provincia Alessandro Romoli e il vicepresidente del consiglio regionale del Lazio Enrico Panunzi, testimoniando l’ampio sostegno politico e comunitario contro le scorie nucleari nella regione.