giovedì, Aprile 17, 2025

Ricercatore italiano ucciso e fatto a pezzi in Colombia. Lo zio: “Voleva trasferirsi in Sud America”

Alessandro Coatti, un ricercatore italiano di 42 anni, è stato ucciso e fatto a pezzi in Colombia. Lo conferma l’ambasciata italiana a Bogotà. La testa e le braccia dell’uomo sono state trovate in una valigia in prossimità dello stadio della cittadina di Santa Marta. La polizia è risalita all’identità di Coatti grazie al bracciale di un albergo che aveva ad un polso. Altri pezzi del corpo del ricercatore sono stati rinvenuti in un’altra zona della città. Secondo le prime ricostruzioni, sabato sera l’uomo era uscito per recarsi in un locale notturno e non ha più fatto ritorno. La procura di Roma apre un fascicolo di indagine sulla morte di Coatti. Il procedimento per omicidio è coordinato dal procuratore capo Francesco Lo Voi. Sulla base delle prime informazioni raccolte, emerge che Alessandro Coatti, nato a Portomaggiore e cresciuto ad Alfonsine (Ferrara), era in Sudamerica per turismo e aveva già visitato Perù, Bolivia ed Ecuador. In Colombia l’uomo, che viaggiava solo, aveva tra l’altro visitato il parco naturale Tyrona. L’ambasciata italiana a Bogotà ha confermato la morte di Coatti e sta assistendo la famiglia in tutti i passi necessari per l’identificazione del corpo, oltre a collaborare con le autorità per le indagini. “Quando mio fratello mi ha chiamato ero a lavorare, ma ho capito che era successo qualcosa, me lo diceva il sangue”. Lo rivela Giovanni Coatti, zio paterno di Alessandro. Il biologo era arrivato a Santa Marta giovedì e già venerdì si sono perse le sue tracce, fino alla scoperta dei suoi resti avvenuta domenica. Nato a Portomaggiore nel 1986 e cresciuto ad Alfonsine, in provincia di Ravenna, ha frequentato il liceo ad Argenta, Ferrara. Racconta lo zio: “Dopo il diploma è andato alla Normale di Pisa e poi a Londra, viveva là ma qualche volta tornava. Voleva andare ad abitare là (in Sud America, Ndr) ed era andato a fare un giro per vedere. Sarebbe dovuto rientrare la settimana prossima”. Gli altri resti del corpo trovati nei pressi dello stadio
Sono state rinvenute nei pressi dello stadio di Santa Marta le parti restanti del corpo smembrato del biologo. Questo terzo ed ultimo macabro ritrovamento è avvenuto vicino alla zona dove era stata trovata da un gruppo di bambini la valigia con all’interno la testa e gli arti dell’ex ricercatore della britannica Royal Society di Biologia. Il sindaco di Santa Marta ha attivato una squadra investigativa speciale in collaborazione con la Procura e la Gaula (Unità nazionale antiterrorismo). Ha anche offerto una ricompensa fino a 50 milioni di pesos a chiunque fornisca informazioni rilevanti che possano portare alla cattura dei responsabili del brutale omicidio. Finora le autorità non sono riuscite a chiarire il movente del crimine. La Scuola Normale apprende “con sconcerto della morte dell’ex allievo di biologia Alessandro Coatti. Studente del corso ordinario dal 2005 al 2010, aveva svolto la sua attività di ricerca presso il Laboratorio Bio@SNS, sotto la guida del professor Tommaso Pizzorusso, per poi proseguire il percorso accademico in Inghilterra con il master a UCL (University College London). I docenti della Normale lo ricordano come un bravissimo ragazzo, una persona buona, che aveva lasciato il segno per la sua competenza e per la grande umanità che trasmetteva”. Lo scrive la scuola Normale di Pisa in una nota parlando del biologo trovato morto in Colombia.

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