venerdì, Aprile 18, 2025

Nuovo crollo per Wall Street, Milano chiude in forte rialzo. “I dazi Usa alla Cina sono al 145%”

Il mercato azionario di Wall Street ha subito una flessione significativa, con il Dow Jones in calo del 2,72%, il Nasdaq del 4,01% e lo S&P 500 del 3,32%. Questa caduta è stata influenzata dall’inasprimento delle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, in particolare dai dazi elevati imposti dall’amministrazione Trump, che si attestano complessivamente al 145%. Queste notizie hanno generato un clima di incertezza, nonostante il congelamento temporaneo dei dazi annunciato dal presidente. In contrapposizione, le borse europee hanno mostrato performance positive, con Milano in crescita del 5,45%, Francoforte del 5,35%, Madrid del 4,87%, Parigi del 4,65% e Londra del 3,75%. Questo cambio di rotta ha segnato una inversione di tendenza rispetto al giorno precedente, quando era l’Europa a soffrire dopo che la Cina aveva reagito ai dazi americani. In ulteriore contesto, il dollaro ha continuato a deprezzarsi, scendendo a 0,89 euro e 0,77 sterline, mentre il prezzo dell’oro ha registrato un aumento, attestandosi a 3.150 dollari l’oncia. La disparità di rendimento tra Btp italiani e Bund tedeschi ha mostrato una lieve crescita, con lo spread che risale a 121,6 punti. Nel mercato europeo, i titoli dei produttori di semiconduttori come Infineon e STMicroelectronics hanno registrato guadagni significativi. Le azioni delle banche, inclusi Unicredit e Barclays, hanno avuto un forte rialzo, insieme ai titoli del lusso come Pandora e Burberry. La reazione positiva del mercato europeo si contrappone alle vendite registrate in Nord America, evidenziando lo scetticismo degli investitori di fronte a un’ulteriore incertezza economica. Iprezzi al consumo negli Stati Uniti sono saliti in marzo del 2,4%, sotto le attese degli analisti e meno del 2,8% di febbraio. Su base mensile sono scesi dello 0,1% mentre il mercato di attendeva un aumento dello 0,1%. L’indice core – al netto di energia e alimentari – è salito su base annua del 2,8%, meno del 3,0% atteso dagli analisti, e su base mensile dello 0,1%.  Ifuture su Wall Street restano in deciso ribasso a due ore dall’avvio delle contrattazioni mentre c’è attesa per i dati sull’inflazione americana e per un’asta di Treasury trentennali che darà indicazioni sull’appetito degli investitori per il debito Usa. L’avvio a New York si prospetta nuovamente in ribasso, dopo il rimbalzo della vigilia dovuto alla tregua di 90 giorni concessa dal presidente americano Donald Trump sui dazi reciproci. I future sul Nasdaq cedono il 2,1%, quelli sull’S&P500 l’1,8% e quelli sul Dow Jones l’1,4%, con gli investitori ancora scottati dagli sconvolgimenti sui mercati dell’ultima settimana e dalle incertezze e dall’imprevedibilità delle politiche di Trump e dei loro effetti sull’economia. “Il danno è stato fatto. Hanno aperto un vaso di Pandora e non possono disfare quello che è stato fatto con un comunicato”, ha dichiarato Colim Graham di Robeco, secondo quanto riferisce Bloomberg. “A questo punto – aggiunge – saremo certamente un po’ più venditori”. Il global head wealth di Citi, Andy Sieg, sconsiglia di “comprare” nonostante i forti ribassi, lo strategist di Jefferies, Mohit Kumar, invita a spostarsi su mercati diversi dagli Usa mentre l’economista di Pimco, Tiffany Wilding, assegna una probabilità del 50% di assistere a una recessione americana. “Anche se le tariffe venissero sospese definitivamente, l’economia subirebbe danni a causa di un senso permanente di imprevedibilità nella politica. Da un punto di vista più strutturale, gli eventi delle ultime settimane avranno ripercussioni sui partner economici globali nei prossimi negoziati commerciali e per molti anni a venire”, rilevano gli analisti di Deutsche Bank.

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