Si è dimessa l’ambasciatrice americana in Ucraina, Bridget Brink. Un portavoce del dipartimento di Stato sottolinea che la diplomatica “è stata capo missione lì per tre anni, un periodo molto lungo per una zona di guerra”. La decisione arriva in un momento di grande incertezza sul conflitto in Ucraina e i tentativi dell’amministrazione Trump di raggiungere un accordo per un cessate il fuoco. Brink ha assunto la carica di ambasciatore degli Stati Uniti in Ucraina durante l’amministrazione Biden ed è sempre stata una grande sostenitrice dell’assistenza militare statunitense nei confronti dell’Ucraina. La notizia delle sue dimissioni era nell’aria da mesi, soprattutto in virtù del riavvicinamento dell’attuale amministrazione alla Russia e all’andamento dei colloqui di pace. Il Dipartimento di Stato non ha ancora reso note le tempistiche entro cui Brinks lascerà l’incarico. I ministri della Difesa di circa 30 Paesi si sono incontrati giovedì a Bruxelles per discutere di una “forza di rassicurazione” per l’Ucraina in caso di cessate il fuoco nella guerra con la Russia, ma le domande chiave sulla sua missione e sull’eventuale sostegno degli Stati Uniti sono rimaste senza risposta. L’incontro presso il quartier generale della Nato è stato l’ultimo di una serie di riunioni della “coalizione dei volenterosi”, composta principalmente da Paesi europei, guidati da Gran Bretagna e Francia, su come poter consolidare la pace se gli Stati Uniti dovessero interrompere i combattimenti. “Insieme stiamo facendo un passo avanti, pronti a garantire il futuro dell’Ucraina in seguito a qualsiasi accordo di pace”, ha dichiarato il segretario alla Difesa britannico John Healey all’inizio dell’incontro. Trump ha chiarito che si aspetta che siano gli europei a garantire la pace che potrebbe scaturire dai colloqui della sua amministrazione. L’Ucraina si è detta pronta ad accettare un cessate il fuoco, mentre la Russia ha affermato di aver bisogno di risposte a diverse domande prima di poter decidere. Le nazioni europee si dicono pronte a intervenire, ma avrebbero bisogno di garanzie che le forze statunitensi vengano in loro aiuto e aiutino con la logistica e l’intelligence a dispiegarsi in Ucraina. Finora Trump ha rifiutato di fornire tali garanzie. Arrivando alla riunione, diversi ministri hanno detto di aver bisogno di maggiore chiarezza su questioni come la missione precisa di qualsiasi forza di rassicurazione e le sue regole di ingaggio prima di poter decidere se contribuire con le truppe. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto giovedì che la Russia sta conducendo un “lavoro sistemico” in Cina per reclutare combattenti per la sua guerra in Ucraina, pochi giorni dopo aver annunciato che le forze ucraine hanno catturato due uomini cinesi che combattono per Mosca. “È ovvio che non si tratta di casi isolati, ma di un lavoro sistematico della Russia, in particolare sul territorio e nella giurisdizione della Cina, per reclutare cittadini di questo Stato per la guerra”, ha dichiarato in una dichiarazione sui social media. La Russia e gli Stati Uniti hanno effettuato uno scambio di prigionieri giovedì mattina ad Abu Dhabi. La Russia ha rilasciato Ksenia Karelina, una donna con doppia cittadinanza russa e statunitense, condannata l’anno scorso a 12 anni di carcere dopo essere stata riconosciuta colpevole in Russia di tradimento per aver donato meno di 100 dollari a un ente benefico ucraino con sede negli Stati Uniti. In cambio, gli Stati Uniti hanno liberato Arthur Petrov, cittadino russo e tedesco, arrestato nel 2023 a Cipro su richiesta degli Stati Uniti per presunta esportazione di dispositivi microelettronici sensibili.
Si dimette l’ambasciatrice Usa a Kiev, fu nominata da Biden
