sabato, Aprile 12, 2025

Anzio, l’ex dirigente doveva restituire al Comune 79mila euro: non pagherà nulla

La Corte dei Conti ha assolto una ex dirigente del Comune di Anzio dalle accuse di danno erariale legate alla gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti biodegradabili. Doveva restituire al Comune, secondo le accuse, 79 mila euro: invece non pagherà nulla. La vicenda ha avuto inizio con una citazione della Procura regionale, che nel maggio 2022 aveva accusato l’allora dirigente di aver causato un danno alle casse comunali per un importo di oltre 79.000 euro. L’accusa si fondava su presunti “comportamenti omissivi e irregolarità nella gestione del conferimento dei rifiuti provenienti dalle mense e dalle cucine”, durante il periodo che va dal 12 novembre 2018 al 15 aprile 2020.
Nel mirino della Procura c’era l’affidamento del servizio di smaltimento a due società, la Rida Ambiente e la Refecta. Secondo l’accusa, la dirigente avrebbe autorizzato il conferimento di rifiuti alla Refecta senza che vi fosse una giustificata esigenza, in quanto l’impianto principale, quello della Rida, era rimasto chiuso solo per due giorni nel periodo preso in esame. La Procura ha contestato alla dirigente di non aver esercitato il dovuto controllo sul servizio, non avendo interrotto i conferimenti presso la Refecta nonostante le evidenti differenze di prezzo. Tuttavia, la Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti ha accolto parzialmente la richiesta di risarcimento, riducendo il danno erariale al 60% dell’importo inizialmente richiesto, pari a circa 42.674 euro. La dirigente, ritenendo ingiusta la sentenza, ha presentato appello, sostenendo che la Corte di primo grado non avesse adeguatamente valutato i fatti. In particolare, ha sottolineato che non erano stati condotti accertamenti sufficienti per verificare le effettive capacità di ricezione dei rifiuti da parte dell’impianto della Rida, né erano stati considerati altri fattori legati alla gestione dei rifiuti. Inoltre, dirigente ha contestato il concetto stesso di “impianto di supporto”, spiegando che la Refecta era stata utilizzata proprio per accogliere i rifiuti che l’impianto principale non era in grado di smaltire.

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