L’Ufficio Onu per gli aiuti umanitari ha segnalato l’aumento di episodi di violenza in Cisgiordania nei confronti dei palestinesi. “In sole due settimane – ha dichiarato Stephane Dujarric, portavoce delle Nazioni Unite nel corso dell’incontro quotidiano con i media – le forze israeliane hanno ucciso nove palestinesi, tra cui due bambini, e ferito almeno 130 persone”. In questo periodo, ha aggiunto, “l’Ufficio per gli aiuti umanitari ha documentato la demolizione di più di centro strutture a causa della mancanza dei permessi edilizi emessi da Israele, i quali sono quasi impossibili da ottenere”. Questa situazione, ha continuato il portavoce, ha “portato al trasferimento di più di 120 palestinesi, in gran parte bambini, e colpito in altro modo più di duecento persone”. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu è disposto a un compromesso pur di arrivare a un accordo con Hamas per il rilascio di ostaggi ancora a Gaza. Lo riferisce il Times of Israel. La proposta iniziale recapitata ai mediatori prevedeva la restituzione di 11 ostaggi per rilanciare la prima fase di cessate il fuoco interrotta il mese scorso da Israele. L’Egitto però, nel tentativo di accorciare le distanze, ha
proposto a Netanyahu di scendere a otto e il premier ha accettato, dopo l’incontro a Washington con il presidente americano Donald Trump. Resta ferma invece la richiesta che i prigionieri siano resi nei primi 15 dei 45 giorni di tregua previsti. Hamas dal canto suo pretende che il rilascio sia graduale. Sempre secondo le fonti citate dal quotidiano, gli israeliani premono per abbassare il numero di detenuti palestinesi – compresi quelli che scontano l’ergastolo – che saranno rilasciati per ogni ostaggio. Inoltre Israele vuole la restituzione di 16 corpi di israeliani morti, offrendo in cambio la restituzione di salme palestinesi. Israele accetterebbe anche di consentire la ripresa delle consegne di aiuti umanitari a Gaza e ritirare le sue truppe fino a dove erano posizionate prima che riprendessero i combattimenti. Infine, ci sarebbe un’apertura a tenere negoziati sui termini di un cessate il fuoco permanente una volta che la tregua fosse ripristinata. Le Nazioni Unite hanno criticato i gli ordini con cui le forze israeliane hanno chiesto alla popolazione palestinese di evacuare diverse zone di Gaza. L’agenzia Onu per i diritti umani ha espresso “preoccupazione” perché teme che con questi ordini di evacuazione Israele “intenda deportare in modo permanente la popolazione civile da queste aree in modo da creare una ‘zona cuscinetto'”.
Netanyahu disposto a compromesso sugli ostaggi. Due ordini di evacuazione di Israele a Gaza. Trattative con l’Egitto
