E’ ‘ durato oltre quattro ore l’incontro fra il presidente russo Vladimir Putin e l’inviato di Donald Trump, Steve Witkoff. Lo rendono noto le agenzie russe nel dare notizia della fine del colloqui. L’incontro, come confermato dal Cremlino a corredo della foto con la stretta di mano iniziale fra Putin e Witkoff, nella nota di annuncio, è stato dedicato “alla risoluzione della crisi Ucraina”. Secondo fonti citate dalla Reuters e riportate dalla Tass, prima dell’incontro Whitkoff avrebbe detto a Trump che il “modo più veloce” per raggiungere un cessate il fuoco in Ucraina sarebbe riconoscere lo status delle quattro regioni occupate – Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporozhya – come appartenenti alla Russia. L’incontro, come confermato dal Cremlino a corredo della foto con la stretta di mano iniziale fra Putin e Witkoff, nella nota di annuncio, è stato dedicato “alla risoluzione della crisi Ucraina”. Secondo fonti citate dalla Reuters e riportate dalla Tass, prima dell’incontro Whitkoff avrebbe detto a Trump che il “modo piu’ veloce” per raggiungere un cessate il fuoco in Ucraina sarebbe riconoscere lo status delle quattro regioni occupate – Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporozhya – come appartenenti alla Russia.Se non sarà raggiunto entro fine aprile un accordo di cessate il fuoco, Donald Trump potrebbe imporre ulteriori sanzioni alla Russia. Lo riporta Axios, citando una fonte informata sui piani del presidente. Trump potrebbe usare il suo potere esecutivo, oppure chiedere al Congresso di approvare un provvedimento con nuove sanzioni nei confronti di Mosca. Gli Stati Uniti e l’Ucraina hanno riaperto le trattative per l’accordo sui minerali. Lo riporta il New York Times, sottolineando che una delegazione ucraina è a Washington per un nuovo round di negoziati. Si tratta del primo incontro in presenza fra Washington e Kiev da quando la Casa Bianca ha presentato la sua proposta rivista, e durerà due giorni. Il confronto è tecnico e non coinvolge funzionari di alto livello. A sette giorni dall’attacco missilistico russo su Kryvyi Rih, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è recato nella sua città natale, nella regione di Dnipro, per rendere omaggio alle vittime. “Diciannove persone sono state uccise, tra cui nove bambini”, ha ricordato in un post pubblicato su X. Il presidente si trovava in un rifugio antiaereo all’interno della scuola frequentata da tre delle giovani vittime, dove ha ribadito la necessità urgente di rafforzare la difesa aerea del Paese. Proprio da Kryvyi Rih, Zelensky si è rivolto ai partecipanti del vertice del formato Ramstein, in corso a Bruxelles, sottolineando come la priorità assoluta dell’Ucraina resti la fornitura di sistemi di difesa antiaerea e missili: “Il mondo dispone dei sistemi necessari, serve una decisione politica per farli operare qui: a Dnipro, Kharkiv, Sumy, Odesa e in tante altre città”. Il presidente ucraino ha anche rivelato di aver discusso la questione con Donald Trump, sottolineando che Kiev non chiede solo aiuti, ma è pronta all’acquisto diretto di sistemi di difesa aggiuntivi. “Solo armi potenti possono davvero proteggere la vita quando hai un vicino come la Russia”, ha affermato. Zelensky ha infine lanciato un appello affinché i bambini ucraini possano tornare a frequentare le scuole in presenza e in sicurezza, “come in America, come in Europa”, e non solo nei rifugi sotterranei. “La difesa aerea è la nostra prima priorità. Ringrazio tutti i partner che stanno già contribuendo”, ha concluso.
Putin-Witkoff quattro ore a colloquio. Dmitriev: “conversazioni produttive”
