“Si è giocato all’incirca 500mila euro fra scommesse e gioco d’azzardo, soldi spesi anche per vestiti e regali, che aveva ereditato come risparmi dei suoi genitori.” E’ questo il ritratto tracciato dal cugino di Christian Sodano, al processo che lo vede imputato – a Latina – per il femminicidio di Renée Amato e Nicoletta Zomparelli, sorella e madre della sua fidanzata Desirée Amato. Il testimone è il figlio dell’uomo nell’abitazione del quale il finanziere 28enne si rifugiò dopo il duplice delitto, e dove fu arrestato. Secondo il cugino Sodano “aveva perso la testa” per Desirée e “voleva farle la proposta di matrimonio a Dubai o Parigi.” Dopo il cugino di Sodano, è stato ascoltato un consulente della difesa, lo psichiatra Leoluca Parisi. Anche lui ha tracciato il profilo di una persona fragile, instabile, dipendente dalla ludopatia e dalla figura della fidanzata. Il duplice femminicidio avvenne il 13 febbraio 2024 nella villetta della famiglia Amato nel quartiere San Valentino di Cisterna di Latina. Sodano sparò con la pistola d’ordinanza al termine di una lunga discussione con la fidanzata Desirée che aveva deciso di lasciarlo. A rimanere uccise furono la madre e la sorella di lei, che avevano tentato di difenderla. Desirée si salvò scappando da una finestra.